L’esempio di Licia. Così nascose il Tricolore per non lasciarlo agli slavi

Giornata nazionale della bandiera, la storia dell’anconetana ed esule da Fiume "Salvò il vessillo dalle mani di chi voleva distruggere tutti i simboli di italianità".

L’esempio di Licia. Così nascose il Tricolore per non lasciarlo agli slavi

L’esempio di Licia. Così nascose il Tricolore per non lasciarlo agli slavi

C’è una anconetana che negli anni delle foibe e dall’esodo dalle terre istriane, dalmate e fiumane, nel secondo dopoguerra, ha difeso la bandiera italiana per non farla cadere nelle mani dei partigiani slavi. Per non farla prendere aveva trovato un buon nascondiglio, anche rischioso: aveva posto la bandiera addosso alla figlia ancora in fasce. Chi l’avrebbe mai cercata lì? Nessuno. La sua storia è stata portata a galla solo ora.

Per quel gesto, ieri, nella Giornata Nazionale della Bandiera, quella che ha dato vita al tricolore e si festeggia il 7 gennaio in ricordo della stessa data del lontano 1797 che ha dato vita alla bandiera dei tre colori, è stata conferita la nomina di socio onorario al "Comitato 10 febbraio" a Licia Marinelli Bazzara, 98 anni. La quasi centenaria oggi vive in Australia (ma è nata ad Ancona il 29 maggio del 1925) e la sua storia è stata resa nota dal "Comitato 10 Febbraio" e dall’associazione nazionale "Sottufficiali d’Italia".

Licia, esule da Fiume, salvò il tricolore. "I partigiani slavi distruggevano tutti i simboli di italianità e se trovavano una bandiera tricolore la facevano a pezzi o la bruciavano – ricorda Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – quando gli jugoslavi costrinsero la signora ad abbandonare la sua casa, Licia prese la bandiera italiana e la nascose addosso alla figlioletta. Con questo stratagemma riuscì a salvare il tricolore, che ancora oggi mostra orgogliosamente durante le manifestazioni patriottiche in Australia, dove vive da molti anni assieme alle due figlie".

"In occasione della Festa del Tricolore – dichiara Gaetano Ruocco, presidente dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia – indichiamo a tutti gli italiani l’attaccamento alla Bandiera Nazionale dimostrato da questa coraggiosa donna, che è iscritta alla sezione Ansi di Melbourne".