L’idea del Comune, edifici abbandonati: “sconti” per chi compra

Dall’ex scuola ‘Enrico Fermi’ all’ex istituto ‘Pie Venerini’, ma anche l’ex Enel. L’obiettivo è abbassare il Contributo di straordinaria valorizzazione. per attirare potenziali acquirenti dopo le tante aste andate deserte

L’idea del Comune . Edifici abbandonati,: "sconti" per chi compra. Così si cerca la svolta

L’idea del Comune . Edifici abbandonati,: "sconti" per chi compra. Così si cerca la svolta

Abbassare il Contributo di straordinaria valorizzazione (o per maggior valore) per attirare potenziali acquirenti: la giunta comunale si prepara a varare il provvedimento che potrebbe snellire le pratiche, ma soprattutto rendere più appetibile la vendita dei contenitori privati vuoti o dismessi da anni. Una volta applicato potrebbe rappresentare una svolta rivoluzionaria per dare vita a edifici che versano in gravi situazione di degrado, in larga parte conseguenza di fallimenti. Il focus sul tema riguarda edifici urbani ormai tristemente noti: dall’ex istituto scolastico privato ‘Enrico Fermi’ nel centro storico all’ex istituto ‘Pie Venerini’ tra via Scrima e via Pesaro, passando per l’ex cinema ‘Enel’, l’ex sede Assam al Fornetto e l’ex ospedale cardiologico ‘Lancisi’.

La giunta, in particolare gli assessori ai lavori pubblici e al patrimonio/urbanistica, Stefano Tombolini e Angelo Eliantonio, sta preparando una bozza di delibera da portare poi all’analisi della commissione prima e del consiglio comunale poi per l’adozione: "Il nostro obiettivo – spiega l’assessore Tombolini – è rendere più appetibile un bene abbassando quegli oneri che a volte hanno un peso economico decisivo, in negativo, per chi vorrebbe investire. Oneri che si aggiungono al costo dell’immobile, al netto dei ribassi d’asta. I vantaggi per l’amministrazione? Recuperare edifici abbandonati migliorando la parte urbanistica, con la possibilità di recuperare tasse e garantire nuove utenze non mi sembra poco".

Il caso più eclatante è sicuramente il ‘Fermi’ in via Birarelli, un vero e proprio catafalco di oltre 8mila metri quadrati, abbandonato da quasi vent’anni e ridotto in pessime condizioni. Dopo il fallimento della società che ne deteneva la proprietà, l’edificio è stato messo all’asta e il suo prezzo è sceso da 11 a 2 milioni di euro. Il problema in quel caso è anche lo spacchettamento di un immobile, divisibile in tre aree e dunque più appetibile per la vendita. Aste su aste andate deserte anche per il cinema ‘Enel’ e per il ‘Lancisi’, tutti edifici che con una variante di destinazione d’uso e il calo sensibile dei Contributi straordinari di valorizzazione potrebbero attirare diversi acquirenti interessati. Dietro la norma c’è una complessa, ma fondamentale, spiegazione: "La pianificazione urbanistica ha come suo riferimento l’ordinato sviluppo del territorio in relazione al pubblico interesse sociale ed economico – aggiunge Tombolini – La normativa precedente al decreto ‘Sblocca Italia’ prevedeva per le varianti urbanistiche la necessità di un diffuso interesse pubblico. Era proprio in quello spirito che era stata predisposta alla variante di attuazione del piano regolatore, al fine di costruire una norma generale da applicare a tutti i contenitori dismessi della città aventi specifiche e caratteristiche tra cui quella di essere in disuso".

Pierfrancesco Curzi