PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Lo sbarco della Geo Barents. Porto, arrestato uno scafista: aveva accettato di guidare la barca di disperati verso l’Italia

L’egiziano era stato accolto in una comunità nell’Ascolano insieme ad altri migranti. Aveva anche lavorato come stagionale in un ristorante sulla costa con documenti provvisori.

Lo sbarco della Geo Barents. Porto, arrestato uno scafista: aveva accettato di guidare la barca di disperati verso l’Italia

Lo sbarco della Geo Barents. Porto, arrestato uno scafista: aveva accettato di guidare la barca di disperati verso l’Italia

Aveva accettato di guidare l’imbarcazione salpata dalle coste libiche carica di migranti: l’egiziano riconosciuto come lo scafista dei naufraghi salvati in mare dalla Geo Barents esattamente un anno fa. La nave di Medici Senza Frontiere aveva recuperato una settantina di persone in balìa delle onde nel canale di Sicilia e il Ministero dell’Interno aveva assegnato il porto di Ancona. L’uomo era stato accolto in una comunità nell’Ascolano e qui aveva iniziato a lavorare nei mesi scorsi. Il nordafricano è stato arrestato ieri all’alba dal personale della Sezione Investigativa di Ancona, del Servizio Centrale Operativo (Sisco), con la collaborazione della Squadra Mobile e delle Volanti della questura di Ascoli e il coordinamento operativo del Servizio Centrale Operativo, sotto l’egida della Procura Distrettuale di Ancona, titolare della direzione delle indagini. Emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del soggetto, rintracciato in provincia di Ascoli, dove risiedeva con documenti provvisori. Dopo un periodo di occupazione stagionale lungo la costa, aveva un contratto di lavoro a tempo determinato presso un’attività di ristorazione.

Secondo gli investigatori del Sisco avrebbe accettato di guidare l’imbarcazione per avere la possibilità di arrivare in Italia, trasformandosi in quello che il gergo del settore definisce ‘Skipper’ o ‘Scafista occasionale’. In effetti i veri trafficanti di esseri umani sono altri, ossia le organizzazioni criminali in Libia e Tunisia che si occupano della tratta, organizzano i viaggi e incassano una fortuna sulla pelle di poveri cristi.

L’egiziano era assieme ad altri migranti quando è arrivato al porto di Ancona nel febbraio 2023. All’epoca era il terzo arrivo di un’imbarcazione delle Ong (i primi due a gennaio, Ocean Viking prima e Geo Barents il giorno dopo; successivamente si sono verificati altri quattro sbarchi, l’ultimo a fine agosto 2023, da allora più nulla) al tempo alla banchina 22, poi zona di sbarco spostata alla 19. La procuratrice di Ancona, Monica Garulli, a capo anche della distrettuale antimafia, sul caso dello scafista preso ad Ascoli ha rilasciato questa dichiarazione: "C’è una riproposizione delle problematiche dell’accoglienza e giuridiche che si pongono nei casi di sbarchi autorizzati delle navi Ong", parole che alimentano il dibattito nazionale sul tema dei migranti e sull’opera delle navi di salvamento private. Già lo scorso anno aveva fatto pervenire negli uffici giudiziari una direttiva della gestione dei flussi migratori introdotta dalla legge del 24 febbraio 2023 che riguarda tutti i porti degli sbarchi, Ancona compreso, come luoghi di destinazione delle Ong. Durante le indagini sono emersi dati e informazioni riconducibili a soggetti coinvolti nell’organizzazione dei viaggi sulla rotta Egitto-Libia-Italia.