L’ultima trovata: "Hanno usato mio figlio per truffarmi: attenzione"

Qualcuno le ha inviato un messaggio spacciandosi per il ragazzo che è all’estero "Ho perso il cellulare, memorizza questo nuovo numero: mi manderesti mille euro?".

L’ultima trovata: "Hanno usato mio figlio per truffarmi: attenzione"

L’ultima trovata: "Hanno usato mio figlio per truffarmi: attenzione"

Fanno leva sui figli per truffare le mamme. Eccole le nuove truffe telefoniche che stanno mietendo vittime. È quanto successo anche ad una madre, di Jesi, pochi giorni fa, vittima di un raggiro che viaggia per messaggi, sul telefonino. Qualcuno le ha inviato un sms spacciandosi per il figlio e chiedendole di memorizzare il numero di un nuovo cellulare che gli apparteneva sulla propria rubrica telefonica. La donna aveva il figlio all’estero e si è preoccupata perché da quel numero poi arrivavano anche richieste di denaro perché il figlio si sarebbe trovato in difficoltà. "Era martedì 20 febbraio – racconta Patrizia Taglianini al Carlino – e alle 17 circa ricevo un sms con il seguente contenuto ’mamma finalmente, ho perso il cellulare, memorizza questo numero su whatsapp così possiamo parlare’. Vado nel panico semplicemente perché mio figlio 24enne vive da solo a Londra e non usa quasi mai il contante ma le carte che tiene nella custodia del cellulare e che usa per tutte le sue necessità, pagare la metro, il cibo, ogni cosa. Così mi attivo immediatamente e intanto dal numero memorizzato mi arrivano notizie sempre più angoscianti e poi richieste insistenti di mille euro, con i dati di un conto corrente a cui versarli con urgenza. A mente lucida tutti possono già aver capito che era una truffa, ma io ero terrorizzata sapendo mio figlio lontano, solo e privo di mezzi. Mi hanno salvato la professionalità e la premurosa gentilezza di un noto tabaccaio jesino che mi ha aiutato a capire la truffa". Il negoziante le ha aperto gli occhi e fatta una verifica quel numero non era del figlio. La donna ha voluto raccontare la sua disavventura perché non accada ad altri. "Cose simili sono capitate a tanti, amici e parenti di amici, colleghi, ai cui racconti avevo pensato che fossero stati degli ingenui – continua Taglianini – e perché quando l’indomani sono andata dai carabinieri per fare la denuncia dell’accaduto mi hanno risposto con rassegnazione che queste truffe sono all’ordine del giorno, ma soprattutto mi hanno detto che si dovrebbe fare una pubblicità martellante per mettere in guardia le persone che, indipendentemente dall’età, dalla professione, dal ceto sociale, sono profondamente vulnerabili di fronte alla preoccupazione per i figli, nipoti o familiari. E’ molto triste sapere che si specula sull’affetto e sul senso di cura che lega le persone, che ci si può ritorcere contro, in una società di squali pronti a sbranare chiunque. Il consiglio: non rispondere mai a numeri sconosciuti, non leggere mai messaggi o mail di numeri sconosciuti, perché quello che è nato come uno strumento straordinario di comunicazione, spesso è diventato una trappola".