Malato di sclerosi multipla: "Giustizia per i miei genitori"

Luca Pigliapoco ieri si è presentato in carrozzina davanti al tribunale dorico "Sono anni che aspettano di riavere un capannone, ma lo sfratto viene rinviato".

Malato di sclerosi multipla: "Giustizia per i miei genitori"

Malato di sclerosi multipla: "Giustizia per i miei genitori"

"Mi chiamo Luca Pigliapoco, sono gravemente malato. Aspetto da molto tempo giustizia e non rinvii". E’ quanto gridava ieri mattina, davanti al tribunale del capoluogo, il cartello del monsanvitese, 60enne affetto da sclerosi multipla, arrivato con il pulmino della struttura in cui vive da anni ormai, ‘Abitare il tempo’ di Loreto. Luca Pigliapoco teneva il cartello con l’unica mano con cui riesce a stringere. Era lì per la sua famiglia, gli anziani genitori di 82 e 84 anni entrambi pensionati i quali attendono di poter vendere il capannone di Monte San Vito occupato da un’azienda agricola. "Sono felice di quello che ho fatto – racconta all’uscita Luca Pigliapoco – La presidente del tribunale Edi Ragaglia ci ha ricevuto subito e ha compreso le nostre richieste. Spero che questo sia un passo in avanti decisivo per risolvere una situazione che si trascina da due anni".

"Entro metà giugno – spiega la mamma Leondina – dovremo trovare un accordo con i legali per arrivare finalmente alla vendita del capannone che oggi è occupato e per il quale non percepiamo nemmeno l’affitto. Cerchiamo di sostenere anche Luca e andare avanti con la sola pensione non è semplice. Oggi (ieri, ndr) si sarebbe dovuta svolgere l’udienza per definire lo sfratto dal capannone industriale di nostra proprietà occupato da questa azienda agricola che nonostante i ripetuti solleciti da parte nostra continua a non ottemperare. Per l’ennesima volta ci era stato comunicato che l’udienza non ci sarebbe stata, avevano deciso di fissarla al 29 settembre. Ci stanno creando un danno notevole e soprattutto lo stanno facendo a Luca che ha scelto di dare vita a questa forma di protesta proprio per sollecitare il tribunale a definire la questione. Di qui la protesta di nostro figlio che cerca in ogni modo di darci un supporto morale, non potendo darcelo fisicamente. Io mi faccio accompagnare ogni settimana alla struttura di Loreto per vedere mio figlio e portargli frutta e tutto il mio supporto".

Luca muove solo la mano destra. A soli 34 anni, 26 anni fa ha scoperto di avere la sclerosi multipla che oggi gli imprigiona il corpo. Vive da oltre 13 nella struttura di Loreto Abitare il tempo, è su una carrozzina e riesce a muovere solo una mano, ma la sua mente è lucidissima. "Fino al 2007 – ha spiegato Luca al Carlino – camminavo con diversi ausili, poi in seguito ad una caduta mi sono ferito alla testa e ho capito che non era più il caso di cercare di oltrepassare i miei limiti. Mi sono seduto in carrozzina, non è stato facile accettarlo ma in questi 25 anni ho sempre cercato di lottare, non mi sono mai chiuso in me stesso. Già dall’inizio mi iscrissi all’Aism per avere un confronto con chi aveva la mia stessa malattia". Una vita vissuta all’insegna dei valori autentici, che non tollera ingiustizie, nemmeno burocratiche. Come ha dimostrato ieri.

Sara Ferreri