Minacce a Canafoglia: rafforzata la sicurezza

Il commissario straordinario della Fondazione ha ricevuto una seconda lettera con il disegno di un impiccato e frasi di morte

Minacce a Canafoglia: rafforzata la sicurezza

Minacce a Canafoglia: rafforzata la sicurezza

Rafforzati i controlli per garantire l’incolumità dell’avvocato Corrado Canafoglia. Il Commissario Straordinario della Fondazione Città di Senigallia ha ricevuto un foglio bianco in cui è stata disegnata la figura di una persona appesa a testa in giù con la scritta "Questa è la fine che facciamo fare ai fascisti come lei avvocato Canafoglia".

E il riferimento a piazzale Loreto e alla morte di Mussolini e altri gerarchi fascisti è chiaro. È la terza minaccia che l’avvocato riceve da quando è stato nominato Commissario Straordinario della Fondazione. Intimidazioni che non fanno effetto sul legale che ha già dichiarato di andare avanti e di auspicare che vengano presto ascoltati i suoi appelli per ottenere una collaborazione in modo da risolvere al meglio le criticità dell’Ente, un’eccellenza a disposizione di tutta la città. Intanto gli uomini della Digos hanno rafforzato i controlli sia in Fondazione che nei luoghi abitualmente frequentati dal legale oltre che in prossimità della sua abitazione.

Non si è fatto attendere l’attestato di solidarietà del sindaco Massimo Olivetti: "A Corrado va tutta la mia solidarietà. Conoscendolo so che questo non lo fermerà. Il gesto è assolutamente deprecabile e va condannato senza alcuna esitazione". Solidarietà arriva anche dal consigliere comunale Gennaro Campanile che fino ad ora non aveva risparmiato critiche per l’operato di Canafoglia: "Cretini e, speriamo, siano perseguiti dalla legge. E’ questo che pensiamo degli autori della lettere minatoria inviata al Commissario Canafoglia al quale va tutta la nostra solidarietà. Amo Senigallia ritiene che l’avvocato Canafoglia, come Commissario della Fondazione, abbia fatto errori gravi e non abbia ragione di svolgere in solitaria il compito di gestire l’Ente in questa fase. Pensiamo anche che sbagli a presentarsi come vittima di mancata collaborazione quando proposte sono state avanzate anche pubblicamente. Il contenuto della lettera minatoria va in tutt’altra direzione e sfocia nella cultura fascista di una certa ideologia che avoca a sé il bene assoluto. Il colore delle idee però non può nascondere la sostanza del contenuto che è da respingere senza se e senza ma".

Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri che stanno cercando di risalire al responsabile. Intanto in Fondazione prosegue l’operato del legale ed il suo staff per cercare di risanare la situazione patrimoniale dell’Ente.