Mole, riprendono i lavori nella corte. Accordo nella causa con l’impresa

Una diatriba che va avanti da oltre tre anni e che aveva bloccato il cantiere: firma sulla transazione. Il Comune incasserà 1,2 milioni di euro e procederà con un altro appalto per portare a termine l’opera.

Firmato l’accordo sulla transazione per il vecchio contenzioso sui lavori alla Mole: il Comune pronto a incassare 1,2 milioni di euro da investire per la riattivazione del cantiere e la fine dei lavori. Si tratta di uno dei pezzi più importanti del mega-appalto per il restauro complessivo del Lazzaretto, l’intervento ‘3’, ossia il restauro e il recupero degli ultimi due lati della struttura monumentale, il lato ‘terra’ e il lato ‘Porta Pia’. Per capirci, la parte della Mole ancora transennata, entrando nella corte dal lato centro sulla sinistra. Pronto un appalto-bis per portare a termine i lavori iniziati con la progettazione esecutiva redatta addirittura nel settembre del 2017. Una diatriba amministrativa che va avanti da tre anni e mezzo, dopo che tra l’impresa aggiudicatrice dell’appalto, la Emaprice, e il Comune erano scoppiati i problemi sfociati in due procedimenti giudiziari. Ora, a seguito di una delibera di giunta del 26 gennaio scorso, c’è la firma conclusiva sull’accordo tra le parti che arriva dopo anni di carte bollate. L’amministrazione, come accennato in precedenza, incasserà oltre 1,2 milioni di euro dall’accordo transattivo tra la Curatela fallimentare (la Emaprice nel frattempo ha fatto domanda di concordato preventivo) la società assicurativa che ha seguito il carteggio. Soldi che dovrebbero essere nelle disponibilità dell’amministrazione tra un mese. A quel punto si passerà alla fase successiva.

Sbloccata quella vicenda, incancrenita da quasi quattro anni, la direzione dei lavori pubblici potrà organizzare un nuovo bando di gara. L’obiettivo è quello di portare a termine quello stralcio del recupero totale del sito più importante e suggestivo di Ancona iniziato diversi anni fa con l’amministrazione Mancinelli. I tempi però non saranno così brevi, entro l’anno al massimo potranno essere superate le fasi progettuali e il bando, ma l’affidamento avverrà soltanto nel 2025. Il cantiere, dall’inizio fino al momento in cui sono iniziate le grane burocratico-giudiziarie, è andato fino a circa il 40% del totale, quindi servirà almeno un anno e mezzo di lavoro per consegnare l’opera. Quei soldi tuttavia, linfa vitale, potranno essere messi al capitolo del bilancio triennale. Nel frattempo va avanti l’altro cantiere avviato di recente, quello per il restauro della sala Tabacchi e del ponticello. Consegnati l’autunno scorso, i lavori dovrebbero terminare entro la prima metà del 2025. Ma il condizionale è sempre d’obbligo.

Pierfrancesco Curzi