"Molte strutture non apriranno per le feste"

Rincari e poche prenotazioni, il presidente dell’associazione Abc turismo Biondini: "La voglia di far rete rimane comunque forte"

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OSIMO

di Silvia Santini

Anche l’immediato entroterra marchigiano è apprezzato come meta di prestigio per i turisti oltre regione, tale da garantire un’esperienza autentica a chi opta per questa scelta.

Nel periodo natalizio però la zona non è molto attrattiva, da sempre, e quest’anno purtroppo ci sono diversi fattori che non aiutano.

"In tutte le strutture che restano aperte per Natale e Capodanno riscontro una minore propensione alla spesa. Il territorio piace ma rispetto allo scorso anno sicuramente c’è maggiore incertezza da parte dei potenziali clienti – dice Roberto Biondini, presidente dell’associazione Abc turismo che raggruppa almeno una ventina tra agriturismi, bed and breakfast e country house della vallata del Musone e non solo –. Molte strutture poi scelgono di non aprire perché, con i costi dell’energia così elevati, farlo non sarebbe remunerativo. Se ne riparla la prossima primavera-estate ormai quando riprenderà anche la voglia di vacanza e di Marche".

Stesso discorso vale per tantissime strutture "gemelle" site nella Riviera del Conero che hanno deciso di riaprire tra marzo e aprile proprio per non dover far fronte all’aumento dei costi, non rapportato alle entrate. Già all’inizio del giugno scorso infatti tutte le strutture avevano riaperto e nonostante il periodo di insicurezza collegato alle tensioni geopolitiche e ai timori per l’eccessivo aumento del caro vita, molti soci avevano arricchito la propria offerta ricettiva con rinvestimenti in postazioni per lo smart working, spazi all’aria aperta, fibra ottica o connessione ad internet ad alta velocità. "I turisti preferiscono le Marche per la tranquillità che le nostre colline offrono allo sguardo e per la varietà e la bellezza dei nostri paesaggi. Proprio per gli aumenti indiscriminati delle bollette e delle forniture (ad esempio delle lenzuola, solo per citarne uno), vorremmo implementare la rete interna sviluppando delle partnership con le reti di fornitura – continua Biondini –. In questo modo riusciremmo a renderci più attrattivi nei confronti dei nuovi soci e a portare avanti delle iniziative, avendo maggiori economie di scala".

"In cambio garantiamo affidabilità, continuità e visibilità ai nostri partner e fornitori. La voglia di far rete, aggregazione – conclude il presidente dell’associazione – , rimane comunque forte da parte delle microimprese che, trovandosi di fronte a queste eccessivi aumenti di tutti i costi, non possono fare altro che offrire una tentativo di risposta comune".