Naufragio Ancona: tutti responsabili, tutti colpevoli. Senza alibi

L'Ancona, con solo 30 punti in 28 partite, mostra fragilità e mancanza di incisività. Dopo la sconfitta contro il Rimini, la squadra è criticata per difesa debole e mancanza di concentrazione. Il futuro è incerto, ma l'arrivo di mister Tiong per il centro sportivo potrebbe portare fiducia.

Naufragio Ancona: tutti responsabili, tutti colpevoli. Senza alibi

Naufragio Ancona: tutti responsabili, tutti colpevoli. Senza alibi

Bisogna farsene una ragione, questa è l’Ancona, 30 punti in 28 partite, disegnata male la scorsa estate, migliorata troppo poco nel mercato di gennaio, con i ritocchi migliori rimasti nelle intenzioni o persi tra i tentennamenti, con una buona ossatura ma poi fragile mentalmente, con pochi giocatori decisivi e molti gregari. Se da un lato le rimonte di Pesaro e contro la Carrarese avevano fatto sperare in una squadra che avesse finalmente cambiato regime e capito il valore del sacrificio e della concentrazione, il naufragio casalingo contro il Rimini restituisce un’Ancona incredibilmente fragile. Colpa di sei minuti di follia in cui la squadra concede ben tre gol agli avversari, sei minuti che di fatto consegnano la partita al Rimini e rendono inutile il blando tentativo di risalita dorica, ma soprattutto tornano a mostrare i fantasmi visti a Vercelli contro il Sestri (da 0-2 a 3-2) come ad Alessandria contro la Juve Next Gen (da 1-2 a 3-2), altre incredibili rimonte subite dai biancorossi. Bisognerà farsene una ragione, dunque, che l’Ancona è così, che Colavitto "non riesce a incidere" come ammette lui stesso, "responsabile ma non colpevole" come si definisce in un curioso distinguo di lana caprina: lui è il responsabile della squadra, lui deve incidere, il fatto che le colpe dell’assemblaggio di quest’Ancona siano di Micciola e, inizialmente, di Donadel, è un altro conto ma dopo diciannove partite non possono costituire un alibi.

Tutti responsabili, tutti colpevoli, per primi i giocatori in campo, protagonisti contro il Rimini di una folle ripresa che merita tutti i fischi e le contestazioni piovute sulla squadra a fine partita dagli spalti dello stadio Del Conero. Nelle ultime sei partite l’Ancona ha subito in media due gol a gara. Le squadre di Colavitto, almeno ad Ancona, non sono mai state solide in fase difensiva, ma qui è chiaro che il problema va al di là degli interpreti e del modulo. E’ un problema di qualità media, ma ormai è risaputo. Di buono – si fa per dire – c’è che le precedenti rimonte subite a Vercelli e Alessandria non hanno innescato altre prove da dimenticare: sabato prossimo c’è la trasferta di Arezzo e per l’Ancona è indispensabile fare quadrato, provare ad apprendere qualcosa dai propri errori, recuperare soprattutto Paolucci e Martina ma anche Clemente e ripartire dal buon primo tempo disputato sabato scorso. Il resto è così e difficilmente cambierà nelle prossime dieci partite.

Intanto in settimana arriverà ad Ancona mister Tiong per l’atto di compravendita del terreno destinato al centro sportivo, atto che dovrebbe ridare un po’ di fiducia e serenità all’ambiente della tifoseria in una stagione davvero avara di soddisfazioni. Giuseppe Poli