"Noi, alla conquista dell’Everest d’Alaska"

C’è anche un anconetano nella missione pronta a partire. Renato Malatesta: "La vetta è a 6mila metri, lassù dipendi solo da te stesso"

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di Marina Verdenelli

Dovranno costruirsi degli igloo per ripararsi dal vento gelido, resistere a temperature che scenderanno anche sotto i 50 gradi centigradi e avanzare ogni giorno in una montagna che presenta difficoltà di tipo glaciale. Destinazione Alaska con una vetta da raggiungere che si trova oltre i 6mila metri di quota, il Denali, la montagna più alta del nord America. Partiranno in tre, lunedì, per fare rientro il 4 giugno, e uno degli escursionisti è anconetano. Si chiama Renato Malatesta, 61 anni, dipendente di Rfi, rete ferroviaria italiana. Alle spalle ha migliaia di escursioni, anche estreme, accompagnatore di media montagna, iscritto al collegio guide alpine della Marche e accompagnatore nazionale di escursionismo del Cai Ancona. Da tre anni preparava questa spedizione insieme all’amico Mario Salvi, ascolano, fisioterapista di 60 anni e appassionato di alta quota. A loro si è aggiunto anche un bergamasco, Pietro Gatti, libero professionista e alpinista, anche lui 60enne. "Perché il Denali? E’ iniziato quasi per gioco – spiega Malatesta – ho esperienze su spedizioni extraeuropee per ciò che riguarda l’escursionismo e il mio sogno è sempre stato raggiungere le ‘Seven Summits’, le sette vette più alte di ciascun continente della terra. Il Denali mi attira dal punto di vista logistico e organizzativo perché una volta arrivati al campo base poi sei lasciato in piena autonomia e dipendi esclusivamente da te stesso. E’ una vetta paragonabile all’Everest se non peggiore perché la temperatura scende a meno 40 e meno 50 gradi quindi bisogna essere molto preparati e avere l’equipaggiamento giusto".

Una montagna insuperabile per sfida tecnica e bellezza paesaggistica. Inizialmente dovevano partire in due, Malatesta e Salvi, poi la loro impresa è stata letta tramite la rete internet anche da Gatti che li ha contattati e si è aggiunto. Tutti e tre nutrono esperienze certificate. La particolarità della spedizione, che ha un fine naturalistico, è che sarà possibile seguirla collegandosi al sito che hanno creato e dove si potranno vedere in tempo reale gli spostamenti e anche il paesaggio dove il gruppo si trova. Per farlo basterà andare sul sito www.denali6190.it. "Abbiamo telefono e comunicatore satellitare – dice Malatesta – che trasmette la nostra posizione e può mandare anche segnale di emergenza alle frequenze dei ranger se necessario. Da mangiare non possiamo portare nulla dall’Italia ma faremo acquisti in America prima di raggiungere il campo base dove arriveremo in aereo". Faranno scorte di minestre solubili, formaggi, frutta secca. Poi si caricheranno quattro litri di benzina a testa che alimenterà un fornelletto che useranno per sciogliere neve e ricavare acqua. Con pala e sega da ghiaccio costruiranno mattoni per fare degli igloo anti vento. Per dormire una tenda apposita antistrappo.