"Non ho esultato, ma ero felice. Gioco dove preferisce il mister"

"Mi adatto alle esigenze, per me non è un problema. Avere la fiducia dell’ambiente. mi rende più forte".

"Non ho esultato, ma ero felice. Gioco dove preferisce il mister"

"Non ho esultato, ma ero felice. Gioco dove preferisce il mister"

Ha ripagato come meglio non poteva la fiducia di mister Colavitto, che lo ha schierato dal primo minuto contro la sua ex squadra: in quel destro di Antonio Energe, che domenica ha realizzato il gol del momentaneo pareggio contro la Carrarese, non c’era soltanto la classe di un giocatore che fino a questo momento è stata mostrata soltanto a sprazzi, ma forse anche la rabbia per una stagione che a livello personale, come di squadra, non sta procedendo secondo quelle che erano le aspettative iniziali. Per fortuna sul gong è arrivato il pareggio di Saco, altrimenti la gioia per il gol rischiava di essere vanificata dalla prodezza su punizione del suo ex compagno Schiavi. Già, perché a Carrara, Energe ha lasciato un bel pezzo di cuore, viste le due stagione trascorse con indosso la maglia dei marmiferi. Ed è proprio per questo motivo che, come spiegato in sala stampa, ha scelto di non esultare per rispetto di quella squadra con cui ha trascorso le ultime due stagioni.

"Da ex ho preferito non esultare, ma al di là di questo sono molto felice, perché è stato un pareggio meritato e ora ci focalizziamo subito sul Rimini. Cercavo spesso di venire incontro ai miei compagni per lasciar loro delle soluzioni ed è andata bene, sono molto felice. Non ho proprio pensato al gol dell’ex, mi sono fatto trovare nella posizione giusta: quando l’ho stoppata col destro avevo pensato inizialmente di calciarla col sinistro, ma alla fine sono comunque riuscito a segnare. La Carrarese è una delle squadre più forti del girone, non solo per come gioca, ma anche per come muove la palla. Secondo me ha buone possibilità di salire in Serie B".

Esattamente come il suo allenatore, anche Energe dimostra di non dare troppo peso ai moduli. Per lui, giocare in un attacco a tre o a due, non fa alcuna differenza: "Anche negli anni passati ho giocato da seconda punta. Per me non è assolutamente un problema adattarmi a quelle che sono le esigenze del mister". La sensazione che si ha avuto domenica, al netto del gol realizzato, è che il classe 2000, una volta messo nelle condizioni di giocare secondo quelle che sono le sue caratteristiche, renda ottimamente.

Per lui, avere l’appoggio di tecnico e compagni è fondamentale al fine di essere produttivo al cento per cento: "La fiducia serve a tutti, quando la sento rendo sempre di più. L’ho sempre sentita, adesso sta a me ripagare tutti nel migliore dei modi". Di tempo per adagiarsi sugli allori però, ce n’è poco: sabato prossimo al Del Conero arriverà il Rimini. Un appuntamento da non sbagliare, per continuare a sperare nella salvezza e cercare di accorciare proprio sui romagnoli, che occupano l’ultima posizione che garantisce la disputa dei play-off: "Veniamo da alcuni risultati utili e questo ci fa solo bene: è un pareggio che ci da molto morale e tanta carica per la gara col Rimini".

Gianmarco Minossi