MARINA VERDENELLI
Cronaca

Omicidio Pamela, false notizie. L’ex poliziotto patteggia

L’agente era finito sotto processo sostenendo che Oseghale aveva confessato. La ragazza venne uccisa e fatta a pezzi nel Maceratese: il nigeriano fu condannato.

Innocente Oseghale, il nigeriano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, uccisa a 18 anni e fatta a pezzi nel gennaio del 2018 nel Maceratese

Innocente Oseghale, il nigeriano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, uccisa a 18 anni e fatta a pezzi nel gennaio del 2018 nel Maceratese

Sosteneva di essere entrato a conoscenza di una confessione scritta da Innocente Oseghale, il nigeriano condannato all’ergastolo per l’omicidio di Pamela Mastropietro, sui presunti complici coinvolti nella morte della ragazza romana, uccisa a 18 anni e fatta a pezzi nel gennaio del 2018, dopo essersi allontanata da una comunità di Corridonia, nel Maceratese. La giovane fu ritrovata dentro una valigia nelle campagne di Pollenza. Chiamato a riferire in Procura generale, ad Ancona, aveva dato una ricca spiegazione, parlando di un avvocato che glielo aveva riferito e si era addentrato su altre spiegazioni inerenti il caso diventato tra i più seguiti degli ultimi anni nella cronaca nera.

Era settembre del 2020. Protagonista un ex poliziotto della questura di Macerata, all’epoca in servizio all’Ufficio Immigrazione. L’agente aveva sostenuto di essere entrato a conoscenza delle informazioni nell’estate del 2018, a pochi mesi dall’omicidio, attraverso un avvocato che nel carcere di Fermo aveva incontrato uno dei sospetti complici di Oseghale, Lucky Desmond. L’avvocato ne avrebbe raccolto la confessione. Poi sarebbe stato in contatto anche con il difensore della famiglia Mastropietro, conosciuto durante le udienze. Nulla di tutto questo è stato provato dagli inquirenti e l’ex poliziotto è finito a processo per false informazioni a pubblico ministero. Ieri ha patteggiato la pena ad un anno (pena sospesa) davanti alla giudice Francesca Pizii. L’ex agente, 56 anni, originario della Lombardia ma residente nel Maceratese, era difeso dall’avvocato Paolo Mengoni.

ma. ver.