MARINA VERDENELLI
Cronaca

Orto botanico nel mirino. Cartelli imbrattati e furti: "Non è uno sgambatoio. I cani solo al guinzaglio"

Vandalizzato il gioiello alla Selva di Gallignano, sfogo del curatore: "Se continuerà così saremo costretti a sporgere denunce e chiudere". Casavecchia: "Non vogliamo mettere cancelli, ma serve civiltà".

Orto botanico nel mirino. Cartelli imbrattati e furti: "Non è uno sgambatoio. I cani solo al guinzaglio"

Orto botanico nel mirino. Cartelli imbrattati e furti: "Non è uno sgambatoio. I cani solo al guinzaglio"

Cartelli imbrattati con gli escrementi dei cani, altri divelti, altri ancora accartocciati e gettati nei cestini dei rifiuti. Vandalizzato l’orto botanico, alla selva di Gallignano, in uso all’Università Politecnica delle Marche. L’area verde è un gioiello della natura dove ha base un centro di ricerca per la conservazione della biodiversità floristica dei territori anfiadriatici ed è centro di didattica e di divulgazione della cultura ambientale. All’interno del parco naturale si può passeggiare e la zona è lasciata aperta per farne godere anche ai cittadini ma con delle regole. Una di queste è che i possessori di cani possono andare tenendo il quadrupede al guinzaglio. Proprio questo avrebbe infastidito qualcuno che si è sfogato sui cartelli della segnaletica interna. Non è stato un giorno solo che gli operatori hanno trovato i cartelli danneggiati ma più volte tanto da portare il curatore dell’orto a fare un appello sui social postando la foto di uno degli ultimi danni trovati: un cartello sporcato con escrementi di cane. "Questo è uno dei numerosi atti vandalici che da alcune settimane stiamo subendo all’orto botanico - ha scritto il curatore su Facebook -. Ricordiamo a tutti che secondo il regolamento interno della struttura i cani posso entrare nell’intera area soltanto se tenuti al guinzaglio. Se continueranno a presentarsi questi atti vandalici ci troveremo costretti a sporgere denunce e a chiudere con opportune recinzioni l’intera area". Dei danni che l’orto botanico subisce da tempo è stata messa a conoscenza anche la coordinatrice del centro di ricerca. "Abbiamo l’area in comodato d’uso dal Comune - spiega Simona Casavecchia - che ci ha autorizzato anche a chiudere con i cancelli ma è una cosa che non abbiamo mai voluto fare perché crediamo che un posto così debba poter essere messo nella disponibilità di tutti, per passeggiare e osservare la natura. Non è un parco pubblico e nemmeno uno sgambatoio per cani ecco perché, per tutelare i diritti tutti i fruitori, sia chi ha un cane ma anche sia chi non lo ha e magari ha paura, ci sono i cartelli. Vengono fatti molti sacrifici per tutelare quel posto e non abbiamo un budget economico che ci consente di riparare i cartelli rotti per questo chiediamo rispetto o veramente saremo costretti a chiuderlo. Certi comportamenti incivili dispiacciono molto". Oltre agli episodi vandalici l’orto botanico ha subito furti. " Rubano piante in continuazione - dice Casavecchia - e anche le pietre e le rocce che mettiamo attorno alle aiuole. Chiediamo solo un po’ di rispetto".