Pazienti Covid, l'intelligenza artificiale per limitare i ricoveri

E' partito ad Offagna il progetto dell'ospedale Torrette, Ricovai-19, su 25 cittadini che, grazie ad un'apparecchatura tecnologica, verranno monitorati in modo da razionalizzare cure, terapie e limitare i ricoveri impropri

Michele Caporossi, direttore generale dell' Azienda Ospedli Riuniti di Ancona

Michele Caporossi, direttore generale dell' Azienda Ospedli Riuniti di Ancona

Ancona, 8 aperile 2021 - L’intelligenza artificiale in sanità applicata alla pandemia da Covid-19. È partito ormai da un paio di settimane l’esperimento creato da un gruppo di lavoro con base all’ospedale regionale di Torrette a favore della popolazione residente di Offagna. Si chiama Ricovai-19, l’acronimo che sta per Ricoveri ospedalieri con il sistema di intelligenza artificiale per pazienti Covid. Sono già 25 i cittadini residenti nel piccolo e splendido comune dell’osimano ad aver ricevuto l’apparecchiatura idonea per attivare l’esperimento.

L’obiettivo principale dello studio è quello di fornire dati, una grande mole di dati, di ogni singolo paziente al medico curante e metterlo in contatto con i colleghi ospedalieri in modo da poter razionalizzare cure, terapie e soprattutto limitare i ricoveri impropri nelle strutture: “Si tratta del primo studio pilota avviato in Italia - ha detto il direttore generale dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’, Michele Caporossi -. È partito tutto da un’idea di Marco Mazzanti, il direttore scientifico del progetto. Un sistema innovativo e semplice al tempo stesso per fare buona sanità, specie in un periodo delicato come questo, in tempi di pandemia. Il progetto, in tal senso, servirà a monitorare i pazienti affetti da Covid-19, sintomatici e non, arrivando al ricovero ospedaliero soltanto se necessario. Siamo partiti da Offagna, ma allargheremo il piano alla regione e anche oltre. Dalla pandemia si esce con idee nuove come questa, applicando la tecnologia ai concetti base di solidarietà ed empatia”.

L’apparecchiatura di ultima generazione consegnata alle persone che decideranno di aderire al progetto, consentirà di monitorare ben 67 parametri clinici messi a disposizione dei medici competenti. Un network di eccellenza clinica: “Le diagnosi di Covid verranno effettuate a domicilio attraverso il sistema - ha spiegato il direttore scientifico, Marco Mazzanti -, applicando il concetto di medicina preventiva. Per certi versi una sorta di medicina ‘sartoriale’, ossia cucita su misura addosso ad ogni singolo paziente. Il campione di adesioni nel Comune di Offagna ha già raggiunto 25 unità, una media di 2 al giorno, ma puntiamo a crescere attraverso la genomica messa al servizio delle buone cure”.

Le apparecchiature tecnico-scientifiche sono state messe a disposizione dal Gruppo Sol: “Da trent’anni seguiamo pazienti cronici a domicilio, dalla centrale clinica in remoto con le case dei nostri assistiti”, ha commentato Roberto De Cani. Infine la cittadina di Offagna e il suo sindaco: “Sono molto orgoglioso di far parte di questo progetto come primo cittadino di Offagna - sono le parole di Ezio Capitani -. Presto partiremo con una campagna informativa capillare per tutta la cittadinanza affinché la diffusione del progetto aumenti”.