Personale e attese nel mirino dei consiglieri

Il consiglio comunale 'aperto' sulla sanità ad Ancona ha evidenziato gravi problematiche: liste d'attesa, reparti smantellati e esternalizzazioni. La minoranza critica la gestione della destra, mentre anche la maggioranza chiede interventi urgenti.

Liste d’attesa, reparti smantellati, esternalizzazioni verso il privato. Il consiglio comunale ‘aperto’ dedicato alla sanità di Ancona, voluto dalla minoranza di centrosinistra, ha fatto emergere una serie di problematiche di primaria importanza. Mirella Giangiacomi (Partito democratico) ha lavorato a Torrette per quarant’anni. "La riforma sanitaria che ha fatto la destra ha avuto soltanto l’effetto di moltiplicare le poltrone e le spese – ha detto –. A livello strutturale, il territorio di Ancona è allo stremo con solo quindici infermieri di comunità in città. Sempre a Torrette è stato smontata un’eccellenza, la pneumologia del professor Gasparini, per creare una nuova struttura a direzione ospedaliera; ai trapiantati non è più garantito il follow-up e le prestazioni oculistiche sono state spostate a pagamento. E intanto il pronto soccorso scoppia". Anche i consiglieri di maggioranza hanno lanciato un appello ai vertici regionali e ai direttori generali affinché si cerchi di risolvere i problemi. In particolare Giulia Fedele (Ancona Protagonista), Francesco Andreani (Ripartiamo dai Giovani) e Maria Grazia De Angelis (Fratelli d’Italia) hanno puntato il dito sul Salesi, dal trasferimento a Torrette alla garanzia di mantenere qualità nella sede attuale.

Duro l’intervento di Carlo Pesaresi (Diamoci del Noi), che ha evidenziato una serie di realizzazioni infrastrutturali in alcune zone particolari: "Nuovi ospedali, reparti e servizi avviati soprattutto nel Pesarese e a Pergola, mentre ad Ancona la situazione è drammatica. Coltivare orti elettorali prima o poi presenta il conto, caro presidente Acquaroli e caro assessore Saltamartini". Ida Simonella (Ancona Futura) ha evidenziato le liste chiuse per molti esami e prestazioni con i Cup che non prenotano, mentre secondo Annalisa Pini (Lista Salvi), medico, le ragioni della crisi partono da lontano e dalle colpe delle passate amministrazioni.