REDAZIONE ANCONA

Piazza Caduti di Nassiriya con i ricordi di chi c’era

Taglio del nastro del sindaco Signorini per il nuovo spazio della città dedicato alla strage di soldati in servizio in Iraq: la testimonianza di Stefano Damadei.

Stefano Damadei accanto al sindaco nella nuova piazza Caduti di Nassiriya

Stefano Damadei accanto al sindaco nella nuova piazza Caduti di Nassiriya

"Eravamo a otto chilometri. Avevamo il compito di assistere il contingente militare che svolgeva attività umanitarie. Quell’evento mi ha colpito particolarmente. Perché abbiamo realizzato che noi e il popolo iracheno cercavamo una strada, una strada pacifica. Altri una strada per far prevalere la forza". Si emoziona Stefano Damadei. Era lì, il 12 novembre 2003. Nell’Iraq lacerato da una guerra violenta. Si trovava nella base militare di White Horse, prestando servizio nella Croce Rossa militare. Quel giorno la sua esistenza è cambiata. Conseguenza dell’attentato terroristico, cui persero la vita 19 italiani. E anche lui, improvvisamente, si è trovato a soccorrere i superstiti. "Ho il ricordo di una persona che ho perso, il capitano dei Lagunari Ficuciello, figlio di un generale. Era il comandante della scorta che aveva accompagnato i giornalisti nella base – prosegue il reduce e oggi tesserato per l’Anmi –. Sfortunatamente anche lui è stato tra i caduti".

E proprio a quei caduti che, ieri, Falconara ha scelto di intitolare una piazza, piazza ‘Caduti di Nassiriya’, nel giorno della commemorazione a 21 anni dalla strage. L’area è stata realizzata in via dell’Aeroporto, a Case Unrra. L’intitolazione era stata decisa il 30 ottobre 2023 dal Consiglio comunale, che aveva approvato una mozione presentata dal consigliere Ivano Astolfi. Dopo la delibera di Giunta, è stato necessario attendere il parere della Prefettura prima di procedere. Il taglio del nastro è coinciso con l’anniversario. Oltre al sindaco Stefania Signorini erano presenti il vice Valentina Barchiesi, gli assessori Romolo Cipolletti, Ilenia Orologio ed Elisa Penna, i consiglieri Astolfi, Clemente Rossi e Stefano Veronese, oltre ai rappresentanti di altre autorità civili, militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma assieme ad alcuni cittadini. Per il primo cittadino, quel luogo di memoria può fungere da culla di pace visti i conflitti alle porte dell’Europa e in Medio Oriente.

"Questa piazza, oggi, si trasforma in un luogo dove la nostra città potrà ricordare e riflettere, non solo su quella tragedia, ma anche sui valori che essa ci insegna. Valori di coraggio, di altruismo e di servizio. Vorrei che ogni giovane che passa di qui si fermasse a pensare anche solo per un istante a cosa significano quelle diciannove vite spezzate. Vorrei che tutti noi sentissimo questo luogo come un invito a impegnarci, nel nostro piccolo, a costruire un mondo più giusto e più pacifico", ha concluso Signorini.

Giacomo Giampieri