Picchia la ex anche con la bambola della figlia

Condannato a due anni un 40enne che non accettava la fine del rapporto con una 36enne: tanti gli episodi violenti raccontati dalla vittima

Picchia la ex anche con la bambola della figlia

Picchia la ex anche con la bambola della figlia

Si amano per un periodo poi lei decide di troncare la relazione, fatta di vari periodi di convivenza, da cui era nata anche una bambina. L’uomo non sarebbe stato d’accordo e avrebbe iniziato a perseguitarla con agguati anche fisici in cui l’avrebbe picchiata a mani nude e usando perfino la bambola della loro figlioletta. Per l’imputato, un 40enne marocchino, pizzaiolo, accuse tutte infondate e solo pretestuose ad allontanarlo dalla bambina che avrebbe voluto crescere senza di lui. Per l’accusa invece una condizione di sofferenza reale per la donna, 36 anni, senigalliese, che ha contestato all’ex compagno della vittima sia le lesioni che lo stalking, entrambi i reati aggravati perché commessi su un persona legata all’imputato da una relazione affettiva e alla presenza della figlia minorenne. Dopo una lunga arringa difensiva la giudice Maria Elena Cola ieri ha condannato il marocchino a due anni di reclusione più mille euro di risarcimento danni alla parte offesa che si è costituita parte civile con l’avvocato Luca Pancotti. I fatti che hanno portato a processo il 40enne, difeso dall’avvocato Ruggero Tomasi, risalgono a un periodo compreso tra febbraio del 2016 e aprile del 2017. Per più di un anno il marocchino avrebbe reso la vita impossibile alla sua ex compagna che lo aveva lasciato inviandole messaggi continui e telefonandone ripetutamente manifestando comportamenti possessivi nei suoi confronti e in quelli della figlia piccola di pochi anni. L’uomo avrebbe preteso di vedere la bambina anche quando non poteva occuparsene perché lavorava tutto il giorno. Nei confronti della ex, quando la incontrava o la raggiungeva nei luoghi da lei frequentati, proferiva insulti. In una occasione le avrebbe impedito anche di recuperare la loro figlia quando passava del tempo con il padre. Lui avrebbe trascinato la 36enne fuori dall’auto prendendola per i polsi e facendo leva sull’affido condiviso solo per controllare così la vita privata dell’ex. Due gli episodi in cui lui l’avrebbe picchiata facendola anche finire in ospedale. Uno il giorno di San Valentino, nel 2017. Il 40enne avrebbe spintonato la donna, afferrata per il naso e al collo per poi colpirla con le chiavi dell’auto pestandole anche un piede con forza. Riportò 7 giorni di prognosi. L’altro il 14 aprile dello stesso anno quando l’avrebbe picchiata con la bambola della figlia, colpendola sulla testa. Tutte cose non vere stando alla difesa dell’imputato perché in quelle circostanze l’imputato avrebbe avuto un braccio ingessato. Potrà fare appello.

Marina Verdenelli