"Più di venti casi raccolti Ormai vivono in una jungla"

L’Ambasciata dei diritti: "Lo stiamo denunciando da tempo"

"Il fatto che molti richiedenti asilo siano costretti a dormire in strada o nella ormai cosiddetta "jungle" (giungla) vicino alla questura lo stiamo denunciando da tempo con manifestazioni e conferenze stampa. Nell’ultimo mese abbiamo raccolto più di 20 casi".

Così l’Ambasciata dei Diritti, centro culturale che si batte per le tutele dei più deboli, interviene sulla situazione denunciata sulle pagine di ieri del Carlino e relativa ai numerosi migranti che da settimane dormono per terra, nei giardinetti che si trovano proprio attaccati alla questura di via Gervasoni, accampati con cartoni e coperte, in attesa di essere ricevuti dall’ufficio immigrazione per i permessi.

"Non si tratta di stranieri che attendono il permesso di restare in Italia – osserva l’Ambasciata - ma di richiedenti asilo che hanno già il diritto di restare nel nostro paese.

Il richiedente protezione internazionale è tutelato da leggi internazionali e nazionali, a cui spetta l’immediato inserimento nelle strutture di accoglienza quando manifesta la volontà di richiedere protezione. Invece di far accedere immediatamente questi ragazzi dentro il circuito di accoglienza la Questura rinvia anche per mesi l’attivazione delle procedure di formalizzazione, costringendoli perché privi di risorse a vivere in strada e ad affidarsi ai servizi della Caritas per mangiare".

L’associazione ha avuto un incontro in prefettura e i casi che avevano segnalato "sono stati risolti grazie all’intervento di diversi enti ed istituzioni". Nel frattempo però altri ragazzi si sono rivolti all’Ambasciata dei Diritti "perché quasi quotidianamente respinti dall’ufficio immigrazione della Questura". L’associazione ammette che c’è una carenza strutturale del sistema accoglienza che va risolta subito affinché nessuno dorma più nei cartoni implorando di essere anche semplicemente ascoltato e chiede che vengano individuati posti di accoglienza.

ma. ver.