Più tifosi sugli spalti, ecco il fattore pubblico: "Una media di 3.500 spettatori per partita"

Un livello molto vicino alla stagione 2007-2008, quando i biancorossi conquistarono la serie B.

Più tifosi sugli spalti, ecco il fattore pubblico: "Una media di 3.500 spettatori per partita"

Più tifosi sugli spalti, ecco il fattore pubblico: "Una media di 3.500 spettatori per partita"

I playoff di serie C sono giunti alla fase delle semifinali e tra i vincitori c’è sicuramente il pubblico che sta assistendo alle partite, molto numeroso. Le sfide dei quarti parlano chiaro: 18mila spettatori a Catania, 9.500 ad Avellino, 11mila a Vicenza, 8mila a Padova, 6.500 a Benevento, 6mila anche a Sassari, e poi 3mila a Carrara con la Juve, ma quest’ultima sfida costituisce un po’ l’eccezione che conferma la regola. Sono numeri che testimoniano che la serie C piace, che è seguita, specialmente nelle piazze del sud, ma anche in quelle più storiche del centro e del nord del Paese. D’altra parte, nel girone B anche la stagione regolare ha supportato questa tesi, grazie a campi come quelli di Cesena, di Ferrara, di Pescara e Ancona. Già, lo stadio Del Conero, nelle diciannove partite che ha ospitato, è stato il quarto impianto del girone per numero di spettatori, con una media di oltre 3.500 presenze, forte dei 2.500 abbonamenti sottoscritti dalla società la scorsa estate. Pubblico in crescita, in generale, lo dicono anche le statistiche del girone: 2.300 spettatori in media a partita sulle 380 gare disputate nella stagione regolare contro i circa 1.900 della stagione precedente e i circa 1.600 di quella prima ancora. Una tendenza confermata anche dai dati anconetani: oltre 3.500 spettatori in media quest’anno, 2.800 in quello precedente, 2.100 l’anno prima. Tra l’altro, mai più di 2.000 nei tre anni dell’era Marinelli e Sosteniamolancona. Ma c’è un dato ancora più confortante che riguarda il tifo allo stadio di Passo Varano: il numero medio di 3.500 presenze della stagione 2023-2024 si può confrontare con quello del 2007-2008, anno che portò l’Ancona alla promozione in serie B: le presenze allo stadio, in quel campionato, furono in media circa 3.800. Molte di più, naturalmente, furono quelle dei due anni successivi nella cadetteria. Ma il dato di questo travagliatissimo campionato appena concluso si può tranquillamente confrontare con quello di quella stagione in cui l’Ancona di Francesco Monaco e del presidente Sergio Schiavoni finì seconda alle spalle della Salernitana e ai playoff in finale contro il Taranto l’8 giugno 2008 al Del Conero, davanti a 7.500 spettatori, si guadagnò la storica promozione. Dal suo arrivo nel capoluogo, nel giugno di tre anni fa, la società di Mauro Canil, poi diventata di Tony Tiong e dello stesso Canil in minima parte, sta percorrendo una strada di progressiva crescita basata su tre pilastri che sono quelli del futuro centro sportivo, dello sviluppo settore giovanile, e della prima squadra e dei suoi indispensabili risultati. Tutto questo, però, genera un altro fattore che può diventare un ulteriore elemento di sostegno per la società del presidente Tony Tiong, e cioè il fattore pubblico. I dati in aumento in tutta Italia, quelli che evidenzia la serie C alla sua massima espressione, e quello dello stadio Del Conero nel corso di questi tre anni – che si sommano a quelli della tifoseria dorica in trasferta, dati tra i migliori di tutta la Lega Pro nei tre gironi e di molte piazze del campionato cadetto – dimostrano che il fattore pubblico può essere importantissimo per lo sviluppo di società e squadra già nel futuro. Giuseppe Poli