Ponte Garibaldi, ora si valutano tre progetti

Di fatto bocciato quello che passerebbe sopra i muri, bisogna fare i conti anche con la soprintendenza: i tempi si allungano

Ponte Garibaldi, ora si valutano tre progetti

Ponte Garibaldi, ora si valutano tre progetti

Tavolo aperto per il ponte Garibaldi, al vaglio tre ipotesi. Bocciata dai senigalliesi la proposta del ponte con impalcato al di sopra dei muri, che comporterebbe la realizzazione di una rampa di accesso oltre allo spostamento di circa cinquanta metri (lato monte) rispetto al vecchio ponte Garibaldi. L’unico che potrebbe garantire la sicurezza in attesa del termine dei lavori, per cui è prevista una durata di quattro anni, che riguardano la realizzazione delle vasche di laminazione e l’ampliamento in modo da garantire una maggiore portata del Misa da rendere sicuro il tratto cittadino. Si torna a valutare un ponte, il cui impatto sui Portici Ercolani dovrà essere valutato dalle Belle Arti, che possa essere realizzato con arcata o lineare, realizzato alla stessa altezza del precedente. Raffreddata l’ipotesi Martinetti, restano al vaglio tre progetti sui cui si è concentrata l’attenzione dell’Anas, chiamata a redigere il progetto.

Il ponte Garibaldi, la cui demolizione era partita il 29 ottobre scorso, è inagibile dal 15 settembre 2022, giorno in cui l’esondazione del Misa ha messo in ginocchio la spiaggia di velluto. La chiusura del ponte ha causato numerosi disagi alla viabilità, rivista nel primo tratto di via Portici Ercolani, mentre per ovviare il problema del collegamento tra la zona nord e la zona sud di Senigallia, oltre al ponte degli Angeli, è stata realizzata una passerella ciclopedonale che consente di raggiungere quella parte di centro storico che, dopo la chiusura del ponte Garibaldi era rimasta isolata. E mentre l’opposizione fa pressione perché venga presentato un progetto definitivo, nei tavoli tecnici si lavora per cercare la soluzione meno impattante ma che possa garantire la messa in sicurezza della città ed evitare che il centro venga di nuovo invaso da acqua e fango, mettendo in ginocchio famiglie ed attività.

I rendering presentati fino ad ora non hanno convinto sia dal punto di vista dell’estetica che da quello della sicurezza, come quella messa a verbale lo scorso 21 marzo che prevede la realizzazione di un ponte a sud dell’ex lavatoio, con rampa di accesso su via Rossini. Un’ipotesi che non è piaciuta ai senigalliesi e che ha incassato le critiche dell’opposizione, ma che ha scatenato anche le preoccupazioni legate all’impossibilità di realizzare alcuni progetti come quello degli ex Orti del Vescovo, portati avanti dall’ex Amministrazione.