Pos obbligatorio, il caffè pagato col bancomat

Nel primo giorno con le nuove regole, abbiamo fatto il nostro test in negozi e bar del centro: tutti in regola e già da parecchio tempo

di Giacomo Giampieri

Va detto con grande chiarezza: la sensazione di pagare un caffè con il bancomat, sinceramente, è piuttosto liberatoria. Lo abbiamo provato anche noi del Carlino, ieri, in un "viaggio" tra attività, bar ed esercizi del centro. Sa quasi di "rivoluzione", nel senso buono del termine. Almeno per gli italiani e i consumatori che, magari all’estero o in rare occasioni anche dentro ai confini nazionali, hanno potuto beneficiare del Pos per corrispondere ai baristi l’importo ballerino tra l’euro e l’euro e dieci. Da ieri, infatti, è obbligatorio in Italia il pagamento con carte anche per cifre "contenute". Misura accompagnata da una sanzione di 30 euro per l’attività che risponde picche, alla quale si somma un 4 per cento del totale del valore della transazione rifiutata. Tutto sta, almeno per i commercianti, nella riduzione delle commissioni elevate cui sono soggetti. "Se è obbligatorio – afferma Francesca Grieco del centralissimo Caffè Roma – devono abbassarle o addirittura eliminarle fino a certi importi. Ma se questa è la regola, noi ci adeguiamo. Tuttalpiù possiamo criticarla o discutere sulle modalità di applicazione". E cita un esempio: "C’è ancora una certa contraddizione tra l’azienda che gestisce il Pos e la banca dove vanno ad affluire le transazioni – continua – Sembrerebbe essere in atto una sorta di scaricabarile. Vedremo nei prossimi giorni. Per ora difficoltà non ne stiamo riscontrando, anche perché già da tempo consentivamo di far pagare con il bancomat cifre ridotte". Come da anni, d’altronde, fa anche il bar e pasticceria Foligni. Francesco, il titolare, racconta: "Per noi non è cambiato molto – sottolinea – Il cliente viene prima di tutto e dobbiamo metterlo nelle condizioni di pagare come meglio crede. In fin dei conti, l’essenziale è che possa pagare per quello che ha consumato". Alessandro Pesarini, cliente di quell’attività, conferma: "Era ora. Mi è capitato di recarmi in alcuni locali di altre regioni d’Italia, nei mesi scorsi, e quando mi hanno visto estrarre il bancomat hanno storto il muso. Con il provvedimento del Governo è stato sfatato questo tabù, ma sono anch’io dell’idea che ora sarà necessario commisurare commissioni e tariffe per le attività, in base alle singole transazioni".

C’è anche il Bagolo di via Castelfidardo nel novero di quelli che accettavano moneta elettronica già da tempo: "Strumento necessario – specifica Lucrezia Solimando – A noi non crea particolari problemi e, capita spessissimo, che i clienti paghino l’importo di un caffè con la carta". Dalle impressioni raccolte, lo scettiscismo iniziale sembra essere stato nettamente superato dai pareri favorevoli di utenti e operatori del commercio. Fabiano Fabbri, gelateria Peccato di Gola di via Marsala, è sintetico ma esplicito: "A noi va bene così. Eravamo già predisposti per consentire il pagamento di un cono con bancomat".

Abbonamenti settimanali, mensili o annuali, e perfino giornalieri in palestra, vengono saldati senza problemi con carta anche alla Happiness di via San Martino. Come afferma Veronica Micheli, mostrando ben tre Pos: "Da noi è la prassi", sorride scherzandoci su. Mauro Paolinelli, dell’edicola di piazza Roma, invece, non sarà obbligato a far pagare la clientela con moneta elettronica: "Molti del mio comparto hanno un metodo di vendita che si rifà ancora al codice fiscale e alle bolle: paghiamo direttamente alla fonte – precisa – dunque non siamo soggetti, almeno per il momento, al Pos. Discorso diverso, invece, per le edicole che hanno partita Iva, ma non è il mio caso". Un contributo differente, invece, a chiusura nel nostro tour in centro ad Ancona nel primo giorno di Pos obbligatorio, lo porta l’ex chirurgo Roberto La Rocca, secondo il quale "nel paese "dell’esagerazione (riferimento, ovviamente, all’Italia, ndr), dove le criticità sono molte altre, pagare un caffè, anche se opzionale, con il bancomat, non è una soluzione ai tanti problemi che abbiamo. Ben venga, però, se questo può agevolare la clientela che va veloce". Insomma, il debutto è stato positivo. E anche il prosieguo lo sarà se, come chiedono i commercianti dorici, le commissioni verranno calmierate ai prezzi di quanto speso (soprattutto se poco) dai clienti.