
I commercianti alzano la voce contro un provvedimento che durerà un mese per girare un film "Siamo rimasti la resistenza di questa zona, almeno potevano mettere i divieti davanti ai locali chiusi".
VerdenelliCiak si gira e in via Carducci spariscono quindici posti auto. Ieri mattina residenti e commercianti si sono ritrovati la parte finale della via, in pieno centro, quella che sbuca su piazza Roma (lato farmacia), blindata per fare posto ai mezzi di trasporto dello staff impegnato nelle riprese di un nuovo film che avrà come location di nuovo Ancona. La pellicola, prodotta da Pete Maggi per Cine1 Italia srl, è quella per il film "La bambina di Chernobyl" e impegnerà la produzione fino al 15 giugno. Per più di un mese via Carducci dovrà fare i conti con il taglio dei parcheggi, già molto risicati in centro per via di cantieri pubblici e privati che hanno tolto decine e decine di stalli per la sosta al punto da mandare al manicomio anche il residente più pacato. Al posto della sosta sulle strisce blu ci sono transenne e camion alti abbastanza da coprire le insegne dei negozi. "Siamo spariti – ha detto Fernanda Marchetti della lavanderia express, un’attività che c’è da 55 anni – venerdì hanno messo i cartelli del divieto di sosta e sabato mattina hanno transennato tutto, avevamo una gabbia qui davanti, ma si può? Perché devono rovinare la vita per un mese a noi che lavoriamo? Se ci avessero interpellato avremmo detto che forse era meglio toglierli più in su i parcheggi visto che non ci sono attività perché ormai hanno chiuso. Siamo contenti che si gira un film ma ci vuole un criterio per proteggere i negozianti". Questo è il periodo di maggiore lavoro per una lavanderia perché con il cambio di stagione i clienti portano a lavare biancheria grossa come piumoni e non possono arrivare a piedi. "A noi questo taglio di posti ci danneggia – ha sottolineato Marchetti – abbiamo abiti lunghi e da cerimonia che laviamo per stilisti importanti e quando li consegniamo non possiamo mica piegarli in un braccio e arrivare così fino al primo parcheggio disponibile, si rovinano".Anche per la vicina erboristeria la scelta di togliere i parcheggi è un danno. "Capita spesso che questa via sia penalizzata perché è l’unico accesso alla piazza – ha osservato Gaia Schiavoni – Non è un bene per noi che abbiamo un’attività da mandare avanti, siamo la resistenza di via Carducci ma periodicamente ci vengono limitati i parcheggi e la viabilità. Noi commercianti non possiamo avere nemmeno un permesso per la sosta. Abbiamo già fatto i conti con il cantiere della Corte di Appello, fa rabbia vedere che si inibiscono solo i posti auto davanti alle nostre attività e non si scalfiscono invece anche quelli riservati ai magistrati. Non avere i parcheggi e bloccare l’accesso alla via ci limita il passaggio e questo ricade sul nostro lavoro danneggiando i nostri guadagni".Arrabbiato anche il titolare del Phone Center. "Il furgone copre la mia insegna – ha detto Naidi Nazmul – i clienti non vedono se sono aperto o chiuso, già sto perdendo incassi, chi mi risarcirà? Ho trovato un grosso furgone davanti alla mia attività, già si fa fatica ad andare avanti perché il problema parcheggi in centro è serio, io ho chiuso un’altra attività che avevo, in centro, per questo motivo".