"Quel ragazzo andava guardato a vista"

Matteo Concetti aveva una amministratrice di sostegno da almeno tre anni. Era stato il Tribunale di Rieti, a cui la...

Matteo Concetti aveva una amministratrice di sostegno da almeno tre anni. Era stato il Tribunale di Rieti, a cui la madre si era rivolta per una richiesta di interdizione sul figlio (che aveva comportamenti ritenuti non più controllabili), a nominarla dopo aver disposto una perizia medico-legale. Una procedura di tipo civile. Il medico che aveva analizzato il 25enne non lo aveva ritenuto da interdire ma dargli qualcuno che lo seguiva per determinate scelte e procedure si. L’incarico era stato dato all’avvocato Patrizia Schifi, del foro di Rieti. "L’ultima volta che ho sentito Matteo- spiega l’amministratrice di sostegno Schifi - era il 15 dicembre scorso. Mi disse che aveva fatto una cavolata e per questo lo avrebbero messo in isolamento. Matteo era un ragazzo che lavorava, riusciva sempre a trovarsi una occupazione. Se aveva detto alla mamma che si voleva uccidere andava controllato a vista". A farlo rifinire in carcere sarebbe stato un rientro a casa fuori orario, il 25enne aveva un permesso per lavorare ma doveva sottostare a certi orari che non avrebbe però rispettato. Ad agosto avrebbe finito di scontare il cumulo di pene. Il suo avvocato, Cinzia Casciani, che lo seguiva per le condanne definitive, si era opposta alla revoca dei domiciliari depositando al tribunale di Sorveglianza di Ancona la perizia del ctu del tribunale di Rieti che aveva diagnosticato la bipolarità del 25enne, sostenendo che il suo cliente era incompatibile con il regime carcerario ma il tribunale non ne ha tenuto conto. II 28 dicembre sempre il suo avvocato ha scritto una pec al carcere di Montacuto, per avvisare la struttura che il suo assistito aveva già tentato il suicidio in precedenza, nel 2017, e aveva fatto gesti autolesionistici pertanto aveva bisogno di una cura farmacologica di supporto e ne chiedeva contezza alla casa circondariale che però non averebbe mai risposto.

ma. ver.