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Quel turismo sanitario di cui vorrei fare a meno
"Sono impegnato da tempo (causa impossibilità di trovare presidi sanitari anconetani disponibili a breve per l’espletamento dei miei improrogabili esami clinici) in un “turismo sanitario” a 360° nella nostra Regione, che mi consente di (ri)scoprire le bellezze del nostro territorio.
E così, tra una Tac presso l’Ospedale di Sassocorvaro (imperdibile la visita alla Rocca), un’ecografia ad Ascoli Piceno (seguita da un’aperipranzo allo storico Caffè Meletti) e un’esame radiografico in un Poliambulatorio di Macerata (in tarda serata, ma in tempo utile per gustare la “Traviata” allo Sferisterio), mi dico: ma quanto sono belle le Marche! Maledicendo le disfunzioni della nostra Sanità, ma ringraziando (sotto sotto) Acquaroli e Saltamartini che mi consentono, con la loro inerzia e inefficienza, tutti questi piacevoli svaghi.
A questo punto, però, mi chiedo: non è che lo facciano apposta per favorire la valorizzazione del nostro magnifico territorio marchigiano?".
Riccardo Bellucci