"Raddoppio ferroviario, serve nuovo progetto"

Serra San Quirico, il sindaco Borri: "Non siamo contrari, ma non vogliamo la devastazione del territorio. I fondi Pnrr sono ormai persi"

"Raddoppio ferroviario, serve nuovo progetto"

"Raddoppio ferroviario, serve nuovo progetto"

Raddoppio della linea ferroviaria Orte-Falconara, lotto "Genga-Serra S. Quirico il sindaco di quest’ultimo Comune Tommaso Borri dopo il ricorso al Tar (udienza di merito mercoledì prossimo) in pressing per mettere in pratica il piano B visto il venir meno delle risorse Pnrr. Borri ha scritto anche al premier Giorgia Meloni e al ministro Matteo Salvini per sensibilizzare sul tema. "Ricordiamo come ormai facciamo dalla primavera del 2022 - evidenzia Borri - che l’amministrazione di Serra San Quirico non è contraria al raddoppio, ma al progetto RfiItalferr che devasta un territorio che è parte del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi. Il progetto Rfi attraversa alcune zone Pai tra cui una ad alto rischio frana (R3) e pericolosità molto elevata (P4-crollo attivo) - fatto non consideratodichiarato nel progetto e documentazione Rfi. Quest’ultimo demolisce numerose case di civile abitazione, azzera 7 ettari di macchia mediterranea, attraversa ben tre gruppi sorgentizi (uno dei quali serve 340mila persone, quasi tutta la provincia di Ancona) causando gravi rischi di inquinamento e dispersione delle falde acquifere. Noi – incalza Borri - sosteniamo il progetto alternativo dell’ingegner Massimo Belcecchi che risolve le gravi criticità sopra menzionate, presentato in dibattito pubblico e più volte successivamente. Sosterremmo anche altri progetti alternativi esistenti o nuovi che evitino le gravi criticità del pian Rfi". "I sostenitori dell’attuale progetto Rfi – aggiunge il sindaco - fanno sempre riferimento all’interesse pubblico ed al bene comune, ma interesse pubblico e bene comune è anche non demolire le case di chi non potrà più ricostruirle uguali. Interesse pubblico è anche preservare la macchia mediterranea e non mettere a rischio le risorse idriche, evitare tragedie possibili con l’attraversamento di zone Pai".

Sono motivi per cui Serra San Quirico che tre mesi fa ha messo nero su bianco con delibera queste criticità ha fatto ricorso al Tar Lazio contro il progetto Rfi. Poi sul Pnrr: "E’ oramai evidente – rimarca - che riuscire a realizzare e rendicontare un’opera così complessa entro giugno 2026 è impossibile. Ci sarebbe quindi la possibilità di prendere in esame il progetto Belcecchi che non devasta, richiede minor tempo di esecuzione e minore impegno finanziario. Siamo ancora in tempo per evitare la devastazione del territorio: mettiamo in campo i nostri tecnici e lavoriamo per il bene comune. Il raddoppio fa parte di tre lotti: che senso ha raddoppiare il lotto centrale lasciando gli altri due con un solo binario e senza date certe per la realizzazione)?".