PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Rebus toponomastica: "Una strada intitolata al rogo di Primavalle". Ma la proposta divide

Nella lista del consigliere Toccaceli di FdI anche Sergio Ramelli e la strage di Acca Larentia. Intanto alla Mole si pensa a tre sale per Gino De Dominicis, Corrado Cagli e Valeriano Trubbiani.

A sinistra, il consigliere Jacopo Toccaceli di Fratelli d’Italia in aula

A sinistra, il consigliere Jacopo Toccaceli di Fratelli d’Italia in aula

Intitolare una strada, una piazza o un altro sito della città di Ancona a Sergio Ramelli, la strage di Acca Larentia o al rogo di Primavalle. La proposta, quanto meno l’annuncio di una richiesta formale di intitolazione, è stata fatta ieri dal capogruppo di Fratelli d’Italia Jacopo Toccaceli durante la seduta della Commissione interna dedicata alla toponomastica. Nella seduta, coordinata dall’assessore con delega Antonella Andreoli (Lega), si doveva discutere di alcuni punti all’ordine del giorno, tra cui il bilanciamento delle intitolazioni di genere, visto che le vie, le piazze e così via della città sono dedicate a donne soltanto per il 3%. Altro argomento la necessità di sfoltire la cosiddetta ‘lista d’attesa’ che si è formata nel corso degli anni.

Tanta carne al fuoco, ma alla fine l’attenzione dei lavori è stata suscitata dalla richiesta presentata da Toccaceli. Sergio Ramelli, giovane di destra ucciso a Milano nel 1975, i fatti di Acca Larentia e Primavalle, tutti episodi violenti degli anni ‘70. Fatti politicamente molto divisivi e di profonda paternità di destra, in grado di innescare un acceso dibattito in città qualora nei prossimi mesi dovesse passare una simile proposta da parte di Fratelli d’Italia. "Per ora, appunto, si tratta soltanto di una proposta su cui in effetti dentro il partito si è discusso – spiega l’estensore della proposta, il capogruppo Toccaceli – Sulle modalità è ancora presto per dire, analizzeremo le opzioni in seno al gruppo e alla maggioranza, se utilizzare lo strumento della mozione o altro, magari con un passaggio in commissione. Ripeto, adesso è ancora tutto prematuro. Perché quelle proposte? Si tratta di episodi emblematici di una stagione e di un clima politico caratterizzante, fatti di sangue che non possono essere dimenticati. Sul fatto che non ci siano legami con Ancona posso rispondere che tante intitolazioni non riguardano in alcun modo il capoluogo dorico. Nella lista in attesa di un’intitolazione c’è Pietro Nenni (la figlia è nata agli Archi, in via Vasari, alcuni anni fa è stata inaugurata una pietra d’inciampo in sua memoria, ndr), un uomo che ha fatto l’Italia e se qualcuno a sinistra chiedesse di intitolare una piazza alle vittime della stazione di Bologna non avrei alcuna difficoltà a dare il mio assenso. Le vittime sono tutte uguali". Alla seduta era presente Diego Urbisaglia (Ancona Futura, centrosinistra): "Una forzatura quella di Toccaceli. La sua è una proposta molto divisiva, mentre sarebbe necessario farne di condivise. In fondo siamo tutti amministratori pro tempore, oggi ci siamo e domani magari no, tutti". La commissione sulla toponomastica, che non si riuniva da anni, ha gettato le basi per nuove sedute in cui provare a snellire una lista fatta di tanti nomi fuori contesto e altri che difficilmente troveranno spazio e tempo. Detto che è stata confermata l’impossibilità di sostituire i nomi di vie e piazze, non fosse altro per le difficoltà documentali dei residenti. Durante la discussione, infine, è emersa l’idea della giunta di intitolare tre sale della Mole ad altrettanti grandi artisti anconetani: Gino De Dominicis, Corrado Cagli e Valeriano Trubbiani.