Ribaltone alle urne E’ Daniele Silvetti il nuovo sindaco: corteo tra la gente

Sconfitta senza precedenti per il centrosinistra nella sua roccaforte. Il boato e la festa nella sede elettorale, poi tutti verso Palazzo del Popolo.

Ribaltone alle urne  E’ Daniele Silvetti  il nuovo sindaco:  corteo tra la gente

Ribaltone alle urne E’ Daniele Silvetti il nuovo sindaco: corteo tra la gente

di Giacomo Giampieri

Sono le 16.17 del 29 maggio 2023. Ed è un giorno storico per Ancona, che elegge la prima fascia tricolore di centrodestra alla guida della città: Daniele Silvetti. Quando mancano ancora alcune sezioni da scrutinare, sei per l’esattezza, i voti di scarto (1.300 circa) segnano un gap ormai inarrivabile per la competitor del centrosinistra Ida Simonella. Il comitato elettorale di via Palestro è in fermento, pronto ad esplodere di gioia. Si odono parole di giubilo, ma prevalgono ancora l’ottimismo e la ragione. Silvetti si allontana per un momento, telefonando, ma resta ugualmente dentro le mura del quartiere generale di via Palestro. Il responso arriva di lì a poco, accompagnato da un coro. Anzi, un boato: "Sindaco, sindaco, sindaco". La reazione di Silvetti è istintiva: piange di commozione. Assediato da sostenitori e cronisti, inizia a commentare il risultato. Quello definitivo, maturato nei minuti successivi, parlerà di una vittoria per 51,73% contro il 48,27% raggiunto dalla rivale: 21.279 voti Silvetti, 19.854 Simonella, una differenza di 1.425.

Emozionato, ma lucido. Abbraccia i fedelissimi uno ad uno. E non abbandona la sede dov’era arrivato alle 15.15. Intanto divampa la festa. Irrefrenabile, per quasi un’ora. Le 17.10, abbondanti. La gente è assiepata in ogni angolo della strada per festeggiarlo. Quando fa capolino dalla porta, altre urla per Silvetti. Saltano i primi tappi di spumante, lui mantiene calma e ringrazia tutti. È in quel momento che avviene un altro momento destinato a rimanere nella memoria degli anconetani. Un corteo, lui in testa accanto ai leader politici che l’hanno sostenuto, fino a Palazzo del Popolo per un assaggio del suo futuro prossimo. Un corteo con centinaia di persone, traffico paralizzato a piazza Stamira, poi la svolta fino a Corso Garibaldi. Sventolano le bandiere a festa, le persone affacciate salutano il sindaco. Suonano i clacson. L’arrivo in piazza Cavour segna una fisiologica "fermata", in quella che fin lì è una camminata senza soste. Silvetti non si scompone, viene tributato con calore dai concittadini.

Poco prima delle 17.30, finalmente, il neo primo cittadino riesce a fare ingresso nella sede comunale. Sale le scale pazientemente. Occhiolini e saluti al personale amministrativo, una stretta di mano ai dipendenti degli uffici che si congratulano e vogliono conoscerlo di persona. Altro giro con la stampa. In una sala Giunta affollata come non mai. Poi, attorno alle 18.15, l’altro momento epocale: il saluto con l’avversaria battuta, Ida Simonella, che sportivamente va riconoscere la vittoria e augura un "grande in bocca al lupo al sindaco". Silvetti replica con poche parole: "Grazie di cuore, Ida".

A quel punto guadagna la sala ex Consiglio, dove i suoi sono andati ad attenderlo. Vi entra alle 18.30. I presenti si alzano in piedi e lui guadagna la poltrona centrale: quella del sindaco. Grato, parla e guarda negli occhi tutti. La moglie Manola e le figlie Ginevra e Virginia sono lì. L’ultima tappa, prima dei festeggiamenti fino a notte fonda, è in piazza Roma, dove lo raggiunge il governatore della Marche Francesco Acquaroli. Ancona ha un nuovo sindaco di centrodestra, mai era successo prima: è Daniele Silvetti.