Rifiuti tra costi e progetti. Tari, il salasso è doppio. Anconambiente al bivio: c’è il rebus gestione unica

La tassa prevede un incremento del 7,5% in più rispetto all’anno scorso. Ma anche per il 2025 ci sarà una stangata di circa un milione di euro.

Rifiuti tra costi e progetti. Tari, il salasso è doppio. Anconambiente al bivio: c’è il rebus gestione unica

Rifiuti tra costi e progetti. Tari, il salasso è doppio. Anconambiente al bivio: c’è il rebus gestione unica

La delibera Tari 2024 della giunta Silvetti, con un pesante aumento del 7,5% in più rispetto all’anno passato, approda oggi in consiglio comunale per l’approvazione. Nel documento è contenuto anche l’aumento previsto per il 2025: un altro salasso da un milione di euro dopo lo choc di 1,7 milioni sul groppone delle famiglie e delle imprese anconetane. In due anni la tassa sui rifiuti urbani crescerà drasticamente e al momento l’amministrazione non ha previsto dei sostegni alle famiglie. Nella variazione di bilancio di metà maggio (doveva essere approvata la settimana scorsa) non sono previsti interventi di protezione. Sarà una manovra, la seconda da inizio anno, tendente al milione e mezzo di euro, con le risorse che principalmente, come accaduto con l’assestamento del mese scorso, dovrebbero essere trovate nelle casse delle partecipate del Comune.

Nella manovrina di marzo il grosso della somma era arrivato dai fondi di riserva di Anconambiente, partecipata al 90% del Comune che presto potrebbe diventare la società che andrà a gestire il ciclo dei rifiuti del territorio provinciale anconetano. Maggio e giugno saranno due mesi vitali per il futuro della gestione unica, con Ancona capofila a guidare i 44 comuni che compongono l’Ato 2 nel progetto di affidamento ‘in house providing’. Un nuovo tentativo sulla falsa riga di quello tentato lo scorso anno, bloccato dalla Corte dei Conti: "Il percorso sarà identico – spiega Daniele Carnevali, il presidente della Provincia di Ancona dove ha formalmente sede l’Autorità d’ambito – e forti dell’esperienza passata cercheremo di arrivare al parere della Corte contabile con tutti i dettagli sistemati. Di strada però ce n’è ancora parecchia da fare".

Una partita da 80 milioni l’anno che presto vivrà la fase più calda. La scadenza del 31 marzo è stata rispettata: "Entro quel periodo la delibera di proroga approvata dall’ambito prevedeva la presentazione della candidatura ufficiale del soggetto Anconambiente con tutti gli allegati del caso: il piano economico, quello industriale, la sostenibilità, il personale e così via – aggiunge Carnevali – Il documento è al vaglio dell’Ata e credo che poco dopo la metà di maggio dovrebbe arrivare il parere definitivo, davvero importante".

Si tratta di un parere tecnico molto delicato, anche se la politica vorrà metterci il becco. In ogni caso il documento che uscirà dall’assemblea dovrà poi passare la tagliola della Corte dei Conti che ovviamente non ha alcun interesse e desiderio di chiudere un occhio. L’assemblea dei soci, ossia i 44 comuni provinciali, è collegiale, ma è chiaro che il capoluogo abbia il suo peso specifico. Il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha dato l’ok alla soluzione ‘in house’ pubblica, la stessa presentata nel 2022 dall’ex sindaca Valeria Mancinelli, sebbene con soggetti diversi. Tornando al calendario della vicenda, il 30 giugno è la data limite fissata per la presentazione della proposta di affidamento. I tempi sono stretti. In caso di parere favorevole sul documento da parte dell’assemblea, il testo passerà a tutti i Comuni coinvolti che a loro volta dovranno ottenere l’approvazione dei singoli consigli comunali.