"Sanità, la Regione ora è costretta a muoversi"

Armezzani: "La Ghergo ha marcato il terreno di battaglia. La risposta? Non è stato detto nulla sulla carenza di medici sul territorio"

"Sanità, la Regione ora è costretta a muoversi"

"Sanità, la Regione ora è costretta a muoversi"

Dopo lo scontro aperto tra amministratori regionali e locali in consiglio straordinario sulla sanità non si placano le polemiche. Nel mirino finisce la sindaca Daniela Ghergo che con questa iniziativa è riuscita a strappare garanzie e "tempi certi" per le grandi opere da realizzare nell’ospedale: la palazzina chirurgica e la ristrutturazione dell’ala inagibile dal 2016. "A far polemica - evidenzia Lorenzo Armezzani - si potrebbe sospettare un urgente sussulto politico dopo due anni sonnolenti e per smarcarsi dalla scottante questione dei campi fotovoltaici. Fuor di polemica, il consiglio potrebbe essere servito per costringere le massime autorità regionali a sbilanciarsi per fare promesse e prendersi impegni magari anche a rivedersi fra un anno con un altro consiglio comunale aperto per vedere quante promesse sono state onorate e quanti impegni mantenuti. Ma la sindaca Ghergo aprendo la seduta ha infilato una serie di attacchi politici, a tratti esageratamente polemici, a marcare subito il terreno di battaglia, mettere in difficoltà gli ospiti e spingerli nell’angolo. Com’era facile immaginarsi gli ospiti nell’angolo non ci si fanno mettere e in più hanno una serie di vantaggi che, se attacchi, avresti dovuto prevedere: sono maggioranza nel paese e, purtroppo anche nelle Marche, hanno ereditato una situazione della sanità regionale disastrata dalla gestione privatistica del Pd, hanno effettivamente fatto una riforma e a capo della nostra azienda territoriale hanno messo un direttore di Fabriano, Giovanni Stroppa)". "La Regione – aggiunge Armezzani - non ha invece detto niente delle sollecitazioni dei medici che sono intervenuti, niente sulle professionalità mancanti sul territorio, psichiatria, neuropsichiatria infantile con danni già oggi intollerabili ai danni delle famiglie e dei minori, con oltre 60 bambini che ancora attendono una valutazione dalle equipe multidisciplinari come da noi sottolineato". L’assessore Andrea Giombi dalla maggioranza evidenzia: "Aver reso la sanità su scala regionale ha comportato che ogni Governo regionale abbia forte la tendenza di una distribuzione del servizio rispondente principalmente alla logica del proprio consenso elettorale, anche in sfregio allo Statuto della Regione che, invece, prevederebbe: ‘La Regione riconosce la specificità del territorio montano e delle aree interne. Promuove politiche di intervento e di riequilibrio per assicurare una equa distribuzione dei servizi’. Il consenso, e non la specificità del territorio, guida le scelte riferite alla sanità e, conseguentemente, bacini elettorali piccoli come quello fabrianese si vedono subordinati ad altri costieri".