Scuola di architettura per bambini: "La nuova sfida della Politecnica"

Al Centro giovanile di Torrette una trentina di bambini dai sette ai dodici anni avranno uno spazio tutto loro .

Scuola di architettura per bambini: "La nuova sfida della Politecnica"

Scuola di architettura per bambini: "La nuova sfida della Politecnica"

Sono giorni davvero intensi per l’Università Politecnica delle Marche, sempre più impegnata a rafforzare il legame con Ancona. Ieri si è celebrata la prima ‘Giornata nazionale delle Università’, promossa dalla Conferenza dei Rettori italiani. L’Univpm ha proposto incontri, visite guidate, attività divulgative e un concerto. Domani (dalle ore 9) sarà l’"UniStem Day: l’infinito viaggio della Ricerca". Alla Facoltà di Medicina centinaia di studenti delle scuole superiori potranno scoprire il mondo della ricerca scientifica, partendo dal confronto sulle cellule staminali.

Ieri è stata anche l’occasione per presentare la ‘SOU. Scuola di Architettura per bambini’, ideato da Andrea Bartoli a Favara (Agrigento), e poi diffusa in varie altre città. La cittadina siciliana, architettonicamente devastata da degrado e abusivismo, è stato il campo di prova per cercare di cambiare le cose, partendo proprio dai più piccoli. Un’esperienza simile sarà fatta al Centro giovanile di Torrette, dove una trentina di bambini dai 7 ai 12 anni avranno uno spazio tutto loro per imparare, anche grazie alla manualità, concetti come la cura dell’ambiente in cui vivono e la qualità della vita, a cui l’architettura contribuisce non poco.

Il responsabile del progetto è il professor Gianluigi Mondaini, che nel rettore e nel comune ha trovato massima disponibilità. "L’obiettivo – spiega – non è creare piccoli architetti o ingegneri, ma cittadini consapevoli, è educare a essere consapevoli e creativi, attraverso il lavoro di gruppo, con cui riflettere, progettare e imparare facendo. Ambiente, arte, design, tecnologia e comunità saranno le parole chiave della scuola, che prende il nome da Sou Fujimoto, architetto giapponese che propone un’architettura molto umana’. Mondaini spiega che ci saranno due incontri settimanali, ‘spalmati’ in un periodo che più o meno coinciderà con l’anno scolastico. Su Instagram verrà raccontata ogni giornata della scuola, in cui ogni partecipante alla fine avrà modo di esporre la sua ‘idea’ riguardo al futuro della città".

Concetto ribadito dal rettore Gian Luca Gregori: "La SOU mette al centro bambini che sceglieranno in futuro come saranno le nostre città, intese non solo come luoghi fisici ma come centri di cultura e di vita". Convinti sostenitori dell’iniziativa sono gli assessori Marco Battino ("Volevamo dedicare ai giovani un luogo e un progetto che gli permettesse di esprimersi e acquisire nuove competenze") e Antonella Andreoli ("Metteremo a disposizione tutto il possibile per agevolare la frequenza alla SOU, e per portarla nelle scuole").

r. m.