GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Siamo noi la parte lesa: "Ma questo scalo cresce. Parigi va alla grande. Presto la Scandinavia"

Alex D’Orsogna, ad di Ancona International Airport: "Per rispetto di soci, dipendenti e dei clienti vanno dette le cose come stanno. Il 2023 anno importante: abbiamo sviluppato anche il cargo".

Siamo noi la parte lesa: "Ma questo scalo cresce. Parigi va alla grande. Presto la Scandinavia"

Siamo noi la parte lesa: "Ma questo scalo cresce. Parigi va alla grande. Presto la Scandinavia"

"Per rispetto dei soci, dei dipendenti, degli stakeholders e, soprattutto, dei clienti devo formalizzare il fatto che l’aeroporto è parte lesa rispetto a tutto quello che sta accadendo. Per quanto riguarda gli aspetti di comunicazione, in quanto le attività di marketing tra Aeroitalia e Atim avrebbero previsto uno stimolo ad una domanda importante per tutto il territorio regionale. E dall’altra parte per quanto concerne invece gli aspetti tecnici e operativi dei voli, che interessano Aeroitalia ed Enac". Ecco l’intervento pubblico dell’amministratore delegato di Ancona International Airport, Alexander D’Orsogna sulla bufera dei voli di continuità territoriale per Roma, Milano e Napoli. "Da parte nostra ci rimettiamo al nostro ‘regolatore’, che è l’Enac – spiega l’ad al Carlino – affinché i contratti, le convenzioni, gli accordi presi in seno al bando tra Aeroitalia ed Enac vengano rispettati. Non dobbiamo dimenticarci che i voli di continuità territoriale sono voli di servizio pubblico". Il che vuol dire: sono equiparabili a degli autobus urbani, che passano a prescindere che ci siano zero o cento passeggeri. Tuttavia per D’Orsogna non si può dimenticare il 2023 del Sanzio. "Un anno molto importante, che ha segnato una crescita a doppia cifra in termini percentuali di passeggeri. Dai 468mila del 2022 alla stima di 530mila per l’anno appena concluso – rivendica con soddisfazione –. L’altro aspetto è che grazie al contributo essenziale della Regione Marche siamo usciti dal commissariamento dell’Unione Europea".

Insomma, un 2023 in cui "si sono create le condizioni per una visione diversa di un’infrastruttura polifunzionale. Che non fa solo traffico passeggeri, ma sviluppa l’attività cargo (e con Amazon le ambizioni aumentano, ndr), ha sottoscritto l’accordo con il Cnr diventare un polo aerospaziale, sta valutando le attività di manutenzione e conversione degli aeromobili e si sta aprendo all’aviazione elettrica (droni ed elicotteri). Si tratta di business autonomi, ma che uniti concorrono allo sviluppo dell’aeroporto e del territorio".

Tra i traguardi, anche Parigi "che viaggia al 96% di riempimento e ha permesso alla Regione di raggiungere il mercato francese, diventando il terzo per l’incoming, dopo Germania e Olanda". Ora un 2024 che, al netto delle turbolenze per i voli domestici, fa ben sperare. "Sono in corso negoziazioni con compagnie importanti per la Penisola Iberica e il nord Europa, specie la Scandinavia", aggiunge. Ma anche la Germania. "Torneremo ad avere, grazie a Lufthansa, Monaco di Baviera per due volte giornaliere. Una delle quali con partenza alle 6.05 e arrivo alle 7.20, per tornare la sera tardi. Un’opportunità enorme per chi viaggia per business. Inoltre continuiamo a lavorare per Francoforte, ma per un prodotto più turistico". Da ultimo, "vorremmo individuare un grande player internazionale per realizzare attività di aviazione privata. Siamo una regione fortemente imprenditoriale, la sfida è attrarre un turismo alto spendente nelle Marche, diversificando e destagionalizzando la nostra importante offerta". In sintesi, oltre le polemiche, "la strategia è chiara. Stiamo facendo cose che avranno un impatto immediato e molte altre nel lungo periodo", la speranza di D’Orsogna.