SILVIA SANTINI
Cronaca

Sorpresa, il duce cittadino onorario: "Va revocata subito l’onorificenza"

Ricerca di Morroni svela: l’8 luglio 1924 il Consiglio comunale votò il riconoscimento all’unanimità. Il vicesindaco Paola Andreoni: "Vergogna per la città, cancelliamo questa pagina del nostro Comune".

Sorpresa, il duce cittadino onorario: "Va revocata subito l’onorificenza"

Sorpresa, il duce cittadino onorario: "Va revocata subito l’onorificenza"

L’ultima ricerca storica dell’osimano Massimo Morroni, "Diario osimano 1915-1945", ha fatto emergere una realtà nascosta, sconosciuta ai più. Dagli archivi comunali è saltato fuori che nel 1924, a Osimo, la nuova giunta comunale guidata dal conte Piero Gallo, sindaco, decise nella seduta consiliare dell’8 luglio 1924 di conferire la cittadinanza onoraria osimana a "s.e. Benito Mussolini", approvata con voto unanime. "Tale atto di omaggio vuole questo Consiglio sia indice devozione incondizionata restauratore valori nazionali rigido capo governo e duce fascismo mirante pacificazione animi purificazione partito", si legge nel telegramma ufficiale inviato dal Comune all’allora presidente del consiglio. "Un riconoscimento al duce che, seppur dopo cento anni, appare oggi imbarazzante e motivo di vergogna per la nostra città. Imbarazzante al pari dell’indignazione registrata, le scorse ore, per la rievocazione fascista con tanto di mani alzate e i soliti appelli "presente" ad Acca Larentia, alla volontà di intitolare una strada al repubblichino Almirante a Massa o alla negazione dell’intitolazione di una strada al partigiano e presidente della Repubblica Sandro Pertini da parte del Comune di Lucca – dice il vicesindaco Paola Andreoni –. Credo che il nostro Comune, in base ai principi della Costituzione in cui si riconosce, debba farsi promotore della revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Quella scelta di conferire la cittadinanza non è stata attribuita con un atto spontaneo dell’allora comunità osimana, ma sicuramente suggerita dagli organi prefettizi, come avvenuto in molti altri Comuni, rispondendo a un piano di propaganda fascista indirizzata al culto del duce". Lo stesso Morroni conferma: "Osimo con quell’atto si adeguava a tutti i Comuni italiani su invito delle prefetture". Andreoni continua con una richiesta precisa: "Revocare oggi la cittadinanza osimana a Mussolini vuol dire cancellare un’onorificenza a un dittatore che fece della violenza, del razzismo elementi fondanti del regime, eliminando la democrazia, conducendo l’Italia in una disastrosa guerra alleandosi con il regime nazista per perseguire un farneticante disegno criminale anche durante la Repubblica sociale italiana, macchiandosi di orrendi crimini, violenze di ogni genere in danno di partigiani e della inerme popolazione civile. Il nostro Comune non può continuare ad avere nell’albo dei cittadini onorari un dittatore". Il vicesindaco auspica che tutti i consiglieri comunali (senza divisioni di partito e in modo unanime) sentano la responsabilità e collaborino a cancellare quella pagina della storia amministrativa del Comune di Osimo.