Sos artigianato, cassa integrazione boom

Le imprese marchigiane, principalmente di piccole dimensioni, sono cruciali per l'economia regionale ma affrontano sfide come la cassa integrazione e la mancanza di investimenti. Confartigianato chiede interventi mirati per sostenere la ripresa e ridurre tasse e burocrazia.

Sos artigianato, cassa integrazione boom

Sos artigianato, cassa integrazione boom

Risorse e provvedimenti per il rilancio economico delle Marche. Il tessuto produttivo è costituito per il 99,4% da imprese di micro e piccola dimensione, che hanno un impatto fondamentale sulla competitività del sistema e sull’occupazione: il 75,7% degli addetti totali della regione. Sono "imprese eroiche", che hanno resistito a crisi, pandemia, terremoto, alluvione, conseguenze dei conflitti in corso, rincari e burocrazia. Ma in assenza di interventi mirati e focalizzati sui punti di forza della regione, le Marche, già classificate come "regione in transizione", rischiano di diventare un territorio ancora più in difficoltà in termini di competitività e coesione sociale. I numeri presentati nel "Dossier imprese Marche", elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato, danno la fotografia di una regione che fatica a stare al passo: aumenta la cassa integrazione nell’artigianato, quasi 900mila ore rendicontate nel 2023, pari a 9,4 milioni di euro, in crescita del 54% sul 2022: le quote maggiori per moda e meccanica, due dei settori di punta del made in Italy. E prime difficoltà anche nell’edilizia. Costi dell’energia ancora alle stelle, occupazione indipendente in difficoltà: -6,3% a fronte di un +0,8% in Italia. Le aziende delle Marche non investono e i prestiti alle piccole imprese, in base agli ultimi dati disponibili, sono a -9,4% a fronte del -7,4 del totale imprese. L’export fa i conti anche con la crisi del mar Rosso: le Marche sono esposte per 904 milioni. A presentare al sottosegretario Lucia Albano i numeri del dossier, il vicepresidente di Confartigianato Marche, Paolo Longhi, e il segretario regionale Gilberto Gasparoni. "Il governo – ha detto Albano – si è impegnato in maniera particolare nei confronti delle Marche e con risposte tangibili. Voglio ricordare i fondi per ripristinare i danni subiti a seguito dell’alluvione e quelli per il cratere con la proroga della zona franca urbana". La politica deve riconoscere concretamente il nostro ruolo di costruttori di futuro, hanno sottolineato i vertici di Confartigianato, eliminando i tanti ostacoli che frenano gli sforzi per agganciare la ripresa. "Riconosciamo al governo l’impegno per riformare il contesto in cui si muovono le imprese, tuttavia c’è ancora molto da fare – hanno detto –. Chiediamo un fisco equo e sostenibile, perché oggi paghiamo 28,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media europea. Basta con la burocrazia, che ci costa 16,8 miliardi di mancata crescita. Le risorse del Pnrr vanno usate anche per sostenere investimenti nella tecnologia e nell’innovazione".