Spiaggia di velluto sempre più cara

Pioggia di richieste per la stagione, ma scattano gli aumenti dovuti forse ai rincari di energia e alimenti

Spiaggia di velluto sempre più cara

Spiaggia di velluto sempre più cara

Un’estate sulla ’Spiaggia di velluto’, è pioggia di richieste per ombrelloni e sdrai e gli operatori balneari ritoccano i prezzi. La caparra entro primavera è ormai una consuetudine nella gran parte degli stabilimenti balneari dove chi ha un ombrellone, per confermarlo, deve versare il 30% dell’importo entro marzo. Tra gli operatori balneari, c’è chi provvederà a fare il primo ritocco post covid, portando il costo di un ombrellone e due lettini a 700 euro, ma c’è anche chi ha già anticipato che per la prossima estate i prezzi subiranno un ulteriore ritocco e per un ombrellone e due lettini si pagheranno 800 euro. Si punta poi alla fidelizzazione e dopo la conferma entro primavera si attende il saldo per fine giugno, unica modalità per sfuggire al ritocco che invece consente di pagare anche al termine della stagione estiva. Rincari dovuti a rincari (di energia e alimentari) che famiglie e imprese affrontano ormai da mesi. La spiaggia di Senigallia, ormai da qualche anno, è molto richiesta e diventa difficile trovare un ombrellone libero in alta stagione o nel week-end, quando la gran parte degli stabilimenti balneari in zone centrali non dispongono nemmeno di singoli lettini. Stabilimenti balneari che si sono trasformati in chalet: ormai la gran parte ha a disposizione snack bar e servizi, alcuni addirittura il ristorante. Stabilimenti che si trasformano anche, grazie alle deroghe concesse dall’Amministrazione comunale, in vere e proprie discoteche a cielo aperto dove si balla fino alle tre del mattino.

Piccole imprese familiari che negli anni si sono trasformate, aumentando appunto i servizi, anche con collaborazioni legate ai comuni dell’entroterra. Non mancano nemmeno percorsi enogastronomici sulla spiaggia, su cui puntano alcuni operatori balneari per dare un’offerta alternativa al cliente. A minacciare il futuro dei bagnini è la Bolkestein: quest’anno il timore è che, dopo l’inverno, lo stabilimento potrebbe cambiare proprietario. C’è chi per aggirare questa situazione ha effettuato investimenti, ma c’è anche chi preferisce aspettare ‘alla finestra’ per poi decidere sul futuro della sua impresa. Gli operatori balneari si sentono minacciati da qualche tempo, oltre agli aumenti del canone a cui a loro volta hanno dovuto far fronte. Ma nonostante tutto, vista la richiesta e la lista d’attesa per accaparrarsi un ombrellone in alcuni stabilimenti della città, la ’Spiaggia di velluto’ non ha perso ancora il suo fascino.

Silvia Santarelli