"Stagionali, carichi di lavoro eccessivi"

I sindacati denunciano retribuzioni insufficienti e carichi di lavoro eccessivi nel settore del lavoro stagionale nella regione. La crisi pandemica ha accentuato le difficoltà, evidenziando la necessità di valorizzare le attrazioni locali e migliorare i servizi per un cambiamento culturale indispensabile.

"Stagionali, carichi di lavoro eccessivi"

"Stagionali, carichi di lavoro eccessivi"

Lavoro stagionale, secondo i sindacati Filcams Cgil – Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nella nostra regione le retribuzioni sono insufficienti e i carichi di lavoro eccessivi. "Fare la stagione" come la si definiva, era uno sforzo contenuto ed accettabile in passato - spiegano- perché consentiva di racimolare risorse anche discrete prima dell’avvio agli studi universitari o nell’attesa di un lavoro più stabile. Alla fine spesso poi quell’esperienza si strutturava nel tempo e il lavoro a singhiozzo accompagnava il percorso di studi o altri impieghi a termine nel resto dell’anno, perché quella flessibilità era ancora accettabile. Si guadagnava bene in altre parole e il sistema della disoccupazione prima della riforma del 2015 consentiva di ammortizzare meglio i periodi di non lavoro per chi si trovava per scelta o per necessità a ripetere l’esperienza del lavoro stagionale. Ma il combinato pandemia-crisi energetica che ha morso ancora più forte in questo settore, ha massimizzato la ricerca al recupero veloce per le tante piccole imprese di cui è fatto il tessuto imprenditoriale del turismo marchigiano". Poche azioni virtuose, insomma e molti ritagli al costo del lavoro che si è fatto regolare solo a metà: le buste paga ci sono, ma per molte meno ore di quelle effettivamente prestate e se la vertenza sindacale dà ristoro economico a chi sceglie di farsi giustizia, non incoraggia di certo il lavoro nel turismo. Valorizzazione delle attrazioni locali, miglioramento delle infrastrutture e dei servizi sono la via maestra che va imboccata accanto ad un imprescindibile cambio culturale.