Stuprata alla festa: arrestato grazie al Dna

Un 25enne di Norcia è stato fermato dalla polizia per la violenza su una ragazza fabrianese. Tracce genetiche rilevate sulla tazzina del caffè

Stuprata alla festa: arrestato grazie al Dna

Stuprata alla festa: arrestato grazie al Dna

Inchiodato dal test del Dna è finito in carcere ieri mattina un 25enne originario di Norcia. Il giovane è accusato dello stupro denunciato a luglio da una 19enne di Fabriano, arrivata in Umbria con un’amica per passare la serata alla sagra di Ponte Pattoli. Un’uscita fuoriporta che avrebbe dovuto essere di festa e che invece è finita in un incubo. Ci sono voluti mesi di indagini ma quella che gli inquirenti ritengono la vera svolta è arrivata nelle scorse ore, con l’esito della perizia genetica disposta sui componenti del "branco" che quella notte avrebbero partecipato alla violenza di gruppo trascinando nella rete le due giovanissime sotto l’effetto dell’alcol. Raggiunto dall’ordinanza di misura cautelare ora E.Z.K. (le iniziali) è accusato di aver violentato la giovane approfittando del suo stato di semicoscienza ed entro le prossime 48 ore potrà fornire la sua versione dei fatti nell’interrogatorio di garanzia. La vicenda inizia la sera del 17 luglio quando le due ragazze arrivano col treno a Ponte San Giovanni. Alla stazione le aspetta un amico con la macchina per andare insieme. Ma quando si fa tardi, e l’amico se ne sta andando, loro decidono di restare. Hanno conosciuto un gruppo di giovani, gli stessi che si offrono di riaccompagnarle in macchina alla stazione. "Prima però dobbiamo fermarci al parco delle piscine". La storia prosegue nei filmati delle telecamere del parco: poco dopo le due del mattino riprendono quattro uomini che scendono da un’auto, uno di loro sorregge con le braccia la vittima. Le telecamere interne non funzionano, sono state manomesse. Ma a fare il resto ci pensano le chat di whatsapp (dei telefoni sequestrati), le telefonate con richiesta di aiuto che quella notte arrivano al 112, e le tracce biologiche disseminate sul corpo e sugli indumenti della ragazza. "Quando ho ripreso conoscenza, ero sdraiata a terra, un ragazzo era steso vicino a me e mi teneva ferma per le spalle e l’altro era sopra di me e mi violentava. Intanto la mia amica urlava il mio nome e loro mi stavano stuprando. C’erano anche altri ragazzi", questo ha raccontato nella denuncia la ragazza. L’altra giovane ha detto di essere stata infastidita e palpeggiata, non ha sporto denuncia. Entrambe hanno indicato nomi e numeri di telefono, profili Instagram e Facebook per rintracciare i giovani presenti quella notte, ma il 25enne finito in carcere non era tra quelli. A inchiodarlo un prelievo del Dna che gli inquirenti hanno organizzato. Indagato insieme al fratello per un altro crimine, il giovane nato Norcia ma di origini straniere, è stato invitato in caserma dove ha bevuto e fumato una sigaretta e così è stato estratto il suo profilo genetico poi risultato corrispondente con quello isolato sulle tracce presenti sul corpo della ragazza, che - assistita dall’avvocato Ruggero Benvenuto di Ancona – ha trovato il coraggio di denunciare.

Sara Minciaroni