
Il summit in prefettura per la sicurezza: Osservatorio regionale sulle periferie
Degrado urbano, criminalità, disagio economico: tutti fattori che concorrono nel mettere a rischio la sicurezza della cittadinanza, reale e percepita. Da qui la necessità di intervenire come una squadra, tra istituzioni, forze dell’ordine e associazionismo. È l’obiettivo dell’Osservatorio regionale sulle periferie, quale articolazione territoriale dell’Osservatorio nazionale, istituito al Ministero dell’Interno e composto dai rappresentanti istituzionali e della società civile, che ha avuto giovedì mattina la riunione d’insediamento ad Ancona, presieduta dal prefetto Maurizio Valiante. Il rappresentante del governo sul territorio ha chiesto a tutti gli attori chiamati in causa uno sforzo per condividere l’obiettivo comune di firmare un vero e proprio ‘Patto per la sicurezza’. Più controlli, più attività in strada, nelle periferie, indagini nella delicata galassia giovanile, con la fascia d’età pronta a delinquere che si sta sempre di più abbassando. Nello specifico, all’amministrazione comunale dorica – rappresentata nelle prime due riunioni del ‘tavolo’ dall’assessore con delega alla sicurezza, Giovanni Zinni, e il comandante della polizia locale, Marco Caglioti – sono stati chiesti anche interventi onerosi per implementare una serie di strategie. Una situazione non facile quella finanziaria di Palazzo del Popolo che dovrà, se possibile, implementare circuiti di videosorveglianza all’interno di determinate attività commerciali, installare dei pilomat in alcune zone sensibili e soprattutto prevedere strumenti anti-intrusione durante eventi molto partecipati dal pubblico, concerti, fiere e via discorrendo. In pratica misure assunte anche in Italia per prevenire quanto accaduto in diverse grandi città in occasione di attentati terroristici compiuti attraverso l’uso di automezzi lanciati contro la folla.
All’incontro in prefettura hanno preso parte i vertici provinciali delle forze di polizia, i rappresentanti territoriali dei Ministeri della cultura, delle infrastrutture e trasporti, del Made in Italy, dell’Ufficio scolastico regionale, dell’Istat, dell’Unione Province Italiane, della Conferenza Episcopale italiana, dell’Ance, delle organizzazioni sindacali Cisl e Uil e il portavoce del Forum del Terzo settore: "Il Patto per la sicurezza è uno dei tanti intendimenti attraverso cui un’amministrazione pubblica a guida politica come la nostra e una più istituzionale come la prefettura devono riuscire a trovare politiche che diano risultati concreti – ha detto il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni – Su questo versante, il Patto aggiunge la possibilità di poter coinvolger il territorio e la cittadinanza in un ruolo attivo nel contrasto e nella prevenzione a favore della sicurezza".
Presente anche il comandante Caglioti: "Alle riunioni partecipano le forze di polizia e ognuna di queste, secondo le proprie articolazioni e competenze, propone delle misure per migliore la percezione della sicurezza anche con la messa in campo di sistemi operativi sinergici. Il passaggio di informazioni ad esempio che il comune acquisisce a seguito di richieste e istanze".