
Sirolo, una svastica in un negozio
Sirolo (Ancona), 29 aprile 2018 - Passando per la strada del Coppo ieri mattina in tanti l’hanno vista. Buttando l’occhio nello stabile di via Primo maggio campeggiava una grande bandiera nazista, con la svastica nera su sfondo rosso e bianco. Un’immagine forte che è parte di una tappa importante della storia tedesca ed europea, il Nazismo, e che rievoca, solo all’esporre il simbolo della svastica, scenari di guerra collegati all’Olocausto e a una pagina da non ripetere. Quella bandiera è stata esposta ieri mattina alle 10.30 dal proprietario del mercatino dell’usato.
L’ha sistemata sul vetro per renderla ben visibile all’esterno. Poco dopo ha «oscurato» con lo scotch bianco il simbolo, una striscia di nastro adesivo ben in evidenza al secondo piano dell’edificio composto da grandi vetrate per permettere maggiore visibilità sia all’interno che all’esterno. Non era passata nemmeno nemmeno un’ora però che, attorno alle 11.30, sono arrivati i carabinieri. I militari hanno ricevuto una raffica di segnalazioni da automobilisti di passaggio: «Carabinieri dovete intervenire, al mercatino hanno esposto la bandiera nazista», urlavano indignati al telefono. E così sono partiti subito. Nei confronti del proprietario Paolo Serenelli è scattata una denuncia per istigazione a delinquere. La bandiera è stata subito sequestrata e quel posto vuoto rimpiazzato con altro. L’opinione pubblica si è spaccata su questo, alcuni infatti hanno minimizzato il gesto dell’esposizione, riconducendo la bandiera al solo periodo storico.
L'INTERVISTA - Paolo Serenelli lavora da molto tempo nell’ambito dell’usato. Il «mercatino» a Sirolo è conosciutissimo per la preziosità e la ricercatezza dei pezzi collezionati e stimati dai collezionisti che arrivano nella perla del Conero per vedere, ammirare e portare a casa, contrattando, pezzi unici.
Dove ha acquistato quella bandiera nazista?
«L’ho comprata in un’asta pubblica a Roma».
Quanto è costata?
«L’abbiamo acquistata per 400 euro».
Si sente vicino all’ideologia nazista?
«Tengo a precisare due cose importanti a questo proposito: non sono un nazista e non faccio nessuna propaganda politica, anzi».
Non intendeva quindi manifestare alcuna ideologia?
«Io non sono un privato cittadino che esponendo simboli o altro manifesta la sua ideologia. Sono un venditore e ho solo esposto la merce, in questo caso con i dovuti accorgimenti».
Che cosa intendeva fare quando ha esposto la bandiera?
«Ho solo esposto un reperto storico in un negozio che vende articoli storici».
Ha provveduto a oscurare la svastica in qualche modo?
«Sì mi sono premurato di censurare la bandiera apponendo lo scotch adesivo bianco sulla vetrata».
Cos’è successo poi?
«Alle 10.30 l’ho esposta. Non abbiamo fatto in tempo a sistemare il nastro adesivo che ci siamo trovati i carabinieri nel locale».
Sono arrivate segnalazioni da parte di privati cittadini?
«Sì di automobilisti indignati per la presenza. Hanno detto che quell’immagine infastidiva».
Come hanno proceduto?
«Nei miei confronti è scattata una denuncia da parte dei carabinieri. Articolo 414 del codice penale, si legge, ultimo comma. In pratica sarebbe istigazione a delinquere. Ne siamo rammaricati».
La bandiera è ancora nel negozio?
«No, è stata sequestrata. Si è proceduto con il sequestro pur avendo dimostrato il legittimo possesso della bandiera».
Qual è stata la sua reazione al momento della denuncia?
«Per carità rispetto ma è assurdo. che oggetti del genere, come tanti altri si possano vendere ma non esporre, nemmeno, come nel mio caso, premurandosi di censurarli in qualche modo».