"Terremotati, noi abbandonati dalle istituzioni"

Sabato scorso, gli sfollati del terremoto di Ancona hanno protestato per essere stati dimenticati dalle istituzioni. Nonostante gli incontri con il governo, le famiglie non hanno ancora ottenuto risorse per la ricostruzione. La speranza è ora riposta nel Documento di economia e Finanza. Richieste includono la proroga dello stato di emergenza. Il malessere degli sfollati cresce a causa dei ritardi nei contributi di autonoma sistemazione.

Quella di sabato scorso è stata ribattezzata provocatoriamente la ‘Giornata dell’oblio’. Un’espressione emblematica e utilizzata dagli sfollati del terremoto di Ancona, scesi in piazza Cavour per protestare e far valere le loro ragioni rispetto a 14 mesi abbondanti, da quel 9 novembre 2022, in cui sono stati costretti a separarsi dalle loro abitazioni lesionate o inagibili. "Noi, dimenticati dalle Istituzioni", hanno detto. In particolare, le ultime due docce fredde (la bocciatura dell’emendamento alla Finanziaria 2023 e il mancato inserimento delle misure economiche nel Decreto Milleproroghe) hanno gettato oltre 400 famiglie nello sconforto di non vedersi ancora riconosciute le risorse per la ricostruzione e, soprattutto, la negazione di un percorso entro il quale promuovere azioni per sistemare gli edifici. Se è vero che martedì scorso, a Palazzo Chigi, il governatore Francesco Acquaroli ha incontrato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il sottosegretario Lucia Albano, il commissario alla ricostruzione per il sisma 2016 Guido Castelli e il capodipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio, riferendo che lo stesso ministro "si è impegnato per avere immediata certezza sulla copertura finanziaria e sull’individuazione dell’iter più rapido per avviare la ricostruzione degli edifici danneggiati", ha riferito a margine il governatore, ora la speranza residua è riposta nel Documento di economia e Finanza, come ha specificato agli sfollati anche il vicesindaco di Ancona Giovanni Zinni.

In piazza anche alcuni esponenti di Pd e Cinque Stelle. Tra le richieste fatte dai cittadini riuniti nel Comitato 7.07 al Governo, anche la necessità di prorogare lo stato di emergenza che, altrimenti, cesserà ad aprile. Uno stato di emergenza che era stato "ottenuto" soltanto alcuni mesi dopo l’evento sismico, mentre già montava la rabbia per i ritardi per i Contributi di autonoma sistemazione. Circostanze che hanno contribuito ad alimentare il malessere degli sfollati.