Torna la tradizione della Pasquella

Montecarotto, i cantori andranno casa per casa. Poi concerto in piazza mentre in teatro ci sarà La Macina

Torna la tradizione della Pasquella

Torna la tradizione della Pasquella

Torna puntuale la rassegna nazionale della Pasquella sabato. Nel corso della mattinata i gruppi invitati e i cantori andranno casa per casa a Montecarotto, portando l’antico rituale: il canto della "Pasquella". Nel pomeriggio nel teatro Comunale, dalle 15,30 (ingresso libero, consigliata la prenotazione al numero 370 3683938) si svolgerà "La Pasquella a teatro", rassegna di canti e danze della tradizione popolare coordinata da Giorgio Cellinese. La presentazione sarà a cura di Gastone Pietrucci, con la partecipazione straordinaria de La Macina. La Macina presenterà alcuni brani tratti dal nuovo cd "Il dono che non si nega (La Macina ai poeti amati)". Un omaggio del gruppo folk ai grandi poeti, grazie alle loro parole ed emozioni portate in musica.

La mattina alle 11 il concerto spontaneo e comunitario dei gruppi in piazza del Teatro e alle 13 la colazione di saluto e di ringraziamento offerta a tutti i cantori e suonatori popolari e ai collaboratori della "Pasquella" dall’amministrazione comunale. Dalle 16 alle 20 poi nella piazza del teatro esibizione estemporanea dei gruppi tra la gente, in piena libertà, riscaldati da caldarroste, vin-brulé e… dal calore della gente.

"Grazie a questa rassegna ed al lavoro continuo e con La Macina sul territorio – spiega Gastone Pietrucci – assistiamo da alcuni anni, ad una nuova ’rinascenza’ del fenomeno ed al crescere e proliferare inevitabile, di iniziative, più o meno spontanee, per lo più imitative, più o meno valide, ma comunque attestante un certo interesse o perlomeno curiosità per il fenomeno. E’ davvero importante e meritoria questa rassegna della Pasquella di Montecarotto, perché fa rivivere una tradizione, che altrimenti la civiltà tecnologica rischia di far dimenticare per sempre. Ma l’annuale appuntamento di Montecarotto è anche un modo per ritrovarsi e rinnovare, anno dopo anno, legami di rapporti sociali e culturali condivisi. Un paese in musica, ricco di interessi e di suggestioni, che ogni anno coinvolge sempre più il pubblico, in una festa popolare, che per la ’libertà’ e la spontaneità con cui viene vissuta, si distingue nettamente dall’attuale sconfortante panorama di falsificazione e di massificazione operate sulla cultura tradizionale e sulla civiltà popolare".

Quest’anno il manifesto ufficiale è opera del fotografo montecarottese, Elio Sebastianelli, che ritrae Benito Felici, un suonatore popolare di Jesi, grande informatore e amico de La Macina, recentemente scomparso.