Truffe agli anziani, la polizia entra nelle case: "Sfilano anche le fedi, sono esseri spregevoli"

Un progetto innovativo che vede insieme questura e Comune. Prima una lettera con i consigli e poi la visita agli ultra85enni soli

Truffe agli anziani, la polizia entra nelle case: "Sfilano anche le fedi, sono esseri spregevoli"

Truffe agli anziani, la polizia entra nelle case: "Sfilano anche le fedi, sono esseri spregevoli"

Truffe agli anziani soli, la prevenzione entra direttamente nelle case delle papabili vittime. Comune di Ancona e questura dorica hanno collaborato a una misura innovativa che prevede una doppia azione: inviare una lettera ai 2.559 ultra85enni anconetani che vivono da soli e poi incontrarli e passare del tempo con loro. La lettera, firmata dal questore Cesare Capocasa e dal sindaco Daniele Silvetti, conterrà soprattutto i tre punti principali della strategia necessaria per limitare il fenomeno delle truffe agli anziani: 1) evita di aprire la porta di casa a persone estranee; 2) al telefono non dare informazioni agli sconosciuti; 3) in caso di emergenza contatta immediatamente il numero di Emergenza Unico Europeo 112.

Le campagne di prevenzione tentate in passato non sembrano aver fruito grandi risultati: "Stavolta sarà diverso, sono convinto che il numero e il peso delle truffe agli anziani diminuirà – si è detto sicuro il questore Capocasa – Le truffe agli anziani sono qualcosa di odioso e chi le commette è una persona spregevole, specie chi arriva a far sfilare dal dito la fede di matrimonio, simbolo di una vita di coppia e di affetti fondamentali. In occasione della prima visita della polizia a casa degli anziani soli ci sarò anche io. Magari non si parlerà di truffe, ma l’incontro servirà a stabilire un contatto e far prendere coscienza sul nostro supporto costante alle fasce più deboli. Li ascolteremo tutti, sarà un ‘porta a porta’ a favore dei fragili".

Parte dunque con la lettera agli over 85 di Ancona la campagna di informazione condotta dalla questura e dal comune sul rischio di truffe. Un fenomeno sociale che sta diventando sempre più importante e rispetto al quale giocano un ruolo fondamentale la consapevolezza del pericolo, la conoscenza degli strumenti e l’informazione sui corretti comportamenti da tenere: "La lettera – spiega il sindaco Silvetti – è un primo passo di apertura verso i cittadini più deboli rispetto a questo problema. La volontà è quella di creare un canale, un filo diretto tra cittadini e istituzioni, che da un lato contribuisca a rendere consapevoli le potenziali vittime e, dall’altro, dia loro certezze sui possibili interventi. Occorre essere accorti per sventare le truffe, ma, in caso di problemi, non bisogna temere di denunciare comportamenti anche solo apparentemente illeciti. In questo modo si contribuisce anche a supportare le forze dell’ordine segnalando i problemi concreti, moltiplicando le possibilità di intervento".

La polizia locale, laddove sarà in grado di farlo a causa di una pianta organica mai stata così insufficiente (70 agenti a fronte di una dotazione minima di 100), farà la sua parte: "Un’iniziativa lodevole – ha confermato il comandante, Marco Caglioti insistendo su un punto chiave – Uno dei risultati del progetto sarà quello di combattere anche la solitudine di chi vive solo e non ha modo di avere interlocuzioni. Purtroppo succede che anziani muoiano da soli senza che neppure i parenti si interessino a loro".

A curare il progetto anche l’assessore alla sicurezza, Giovanni Zinni: "Questa è la seconda iniziativa che il Comune mette in campo per il contrasto alle truffe agli anziani. Dopo il primo step dell’anno scorso, il progetto ideato dal questore ci fa compiere un salto di livello perché ci consentirà di raggiungere direttamente molti anziani".