
Gianluca Romita, residente a Senigallia, è stato arrestato per omicidio volontario. Ha confessato il delitto mentre la polizia lo convinceva a non buttarsi da un ponte. Laura Papadia è stata trovata distesa sul letto. Ancora giallo sul movente.
Una giovane donna strangolata. Il marito arrestato per omicidio volontario con un provvedimento emesso in serata dalla Procura, diretta da Claudio Cicchella. Spoleto è una città sotto choc. In camera da letto priva di vita. È questa la scena apparsa agli agenti di polizia che ieri mattina con l’aiuto dei vigili del fuoco hanno fatto irruzione nell’apppartamento della Rocca dei Perugini, palazzo storico di Spoleto che si trova tra corso Garibaldi e via Porta Fuga. A dare l’allarme dell’ennesimo femminicidio sarebbe stato lo stesso marito Gianluca Romita, 48 anni originario di Milano ma residente a Senigallia, fermato per omicidio volontario. La vittima si chiama Laura Papadia, 37 anni siciliana, vicedirettrice di un supermercato. Dopo il folle gesto l’uomo avrebbe tentato il suicidio, ma i poliziotti in breve tempo lo hanno rintracciato sul Ponte delle Torri. Minacciando di gettarsi nel vuoto ha detto agli agenti: "Ho ucciso la mia compagna". Dopo averlo convinto a desistere dall’intento suicida lo hanno condotto in commissariato. La dinamica è al vaglio degli inquirenti che già da metà mattinata sono intervenuti nell’appartamento. Oltre agli uomini della scientifica ieri mattina erano presenti il capo della mobile Maria Assunta Ghizzoni, il pm Alessandro Tana a cui è stato affidato il caso ed il procuratore capo Claudio Cicchella. Il medico legale, Eleonora Mezzetti, ha compiuto i primi rilevamenti.
Nell’abitazione non sono state trovate tracce di sangue e in base ad una prima ricostruzione dei fatti la donna potrebbe essere stata soffocata. "Attendiamo gli esiti dal medico legale – afferma Cicchella – per ricostruire l’accaduto". Non è ancora chiaro neanche l’orario del decesso, ma è presumibile che l’aggressione sia avvenuta nella notte o nelle prime ore del mattino. Nessuna certezza al momento neanche sul movente che avrebbe portato il 48enne, gravato comunque da precedenti per minacce ai suoceri, a compiere il folle gesto.
La coppia si era trasferita a vivere a Spoleto già da un paio di anni, la vittima era alla sua prima esperienza lavorativa da vicedirettore ed era comunque benvoluta sul posto di lavoro. Lui, padre di due figli avuti da precedenti relazioni, era agente commerciale, lavorava per una cantina del territorio ed era noto tra i gestori dei diversi ristoranti che sono presenti nella zona del centro di Spoleto. Non è ben chiaro se l’uomo abbia avvertito direttamente la polizia, ma avrebbe comunque chiamato la ex moglie in Sardegna. La donna avrebbe avvertito le forze dell’ordine e una perquisizione è scattata anche nell’appartamento di Senigallia dove la coppia però non viveva più da qualche anno. A quanto pare il 48enne aveva chiesto le ferie per poi revocarle. Nel pomeriggio intanto la salma è stata rimossa e sarà sottoposta all’esame autoptico.