Un coordinamento regionale per l’acqua pubblica "Bisogna fermare i processi di mercificazione"

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Acqua bene comune, a distanza di 10 anni dal referendum sullo stop alla privatizzazione dell’oro bianco, si insedia un Coordinamento regionale perché l’acqua torni davvero ad essere per tutti. La conferenza stampa del Coordinamento marchigiano, che ha avuto luogo ieri, alle 11.30, davanti alle Tredici cannelle, coinvolge un centinaio di attivisti, membri di associazioni, movimenti e comitati. "Un percorso comune – spiega il portavoce Massimo Rossi – per fermare i processi di mercificazione dell’acqua che, sebbene in modo strisciante, anche nella nostra regione non si sono mai realmente arrestati. L’acqua è stata addirittura quotata in borsa come un qualsiasi prodotto commerciale, a dispetto dell’esito referendario di giugno 2011 – spiega Rossi. Siamo convinti – dicono gli attivisti – che, anche in relazione ai richiami del premier Draghi sul recovery, sia necessario un presidio dei principi espressi dal popolo italiano col referendum". Il Coordinamento per l’acqua bene comune intende sensibilizzare "sull’importanza di una gestione partecipata, sostenibile, solidale e trasparente delle risorse idriche, innescando un confronto permanente e strutturato con la Regione e coi soggetti preposti al governo e alla gestione del Servizio idrico integrato". Ad appoggiare l’iniziativa, il consigliere comunale Francesco Rubini: "Questo Coordinamento non è mai morto. Una mobilitazione determinante, affinché l’esito referendario non sia carta straccia".

Nicolò Moricci