Una giornata con Silvetti Figlie a scuola, moglie in studio E poi la città metro per metro "Ma alla famiglia non rinuncio"

Dopo Simonella, abbiamo passato diverse ore col candidato di centrodestra per la campagna elettorale "Mai come oggi si sono aperte certe possibilità per Ancona e sento questo peso sulle spallle".

Una giornata con Silvetti  Figlie a scuola, moglie in studio  E poi la città metro per metro  "Ma alla famiglia non rinuncio"

Una giornata con Silvetti Figlie a scuola, moglie in studio E poi la città metro per metro "Ma alla famiglia non rinuncio"

di Giacomo Giampieri

Un sorriso, uno sguardo, una stretta di mano. Centinaia di incontri, "metro dopo metro", sempre a contatto con la gente. Interruzioni? Poche. Ad oggi 133 giorni di campagna elettorale. Eppure senza perdere quella liturgia che accompagna le prime ore del mattino di Daniele Silvetti, candidato sindaco del centrodestra. Perché si può ambire alla fascia tricolore. Ma non si può certo rinunciare all’intimità di una famiglia "molto rosa", viste le tre donne di casa. Le 7.30 in punto di ieri, quartiere Passetto, qui parte la nostra giornata da campagna elettorale con Silvetti dopo quella con Simonella. La Cooper grigia fiammante è fuori il garage. Silvetti il primo a scendere. Dal portone fa capolino la moglie Manola, con la figlia maggiore Ginevra, pronta per i banchi del liceo, e la più giovane Virginia, cartella in spalla per una gita di fino anno fuori porta. "Ragazze, fate attenzione. Avete preso tutto?", la premura del Daniele-papà. "Sì, siamo pronte", l’eco delle piccole prima di essere accompagnate a scuola, la prima, in stazione dalle maestre la seconda. In auto Daniele e Manola proseguono la giornata di routine, destinazione studio legale – condiviso – di piazza Diaz. "Abbiamo traslocato a marzo, da corso Garibaldi all’attuale sede, per non farci mancare nulla", commenta, prima di aprirsi. Alzi la mano chi sapeva della sua passione per il modellismo ("Produco giochi da tavola, mi aiuta a rilassarmi", svela) e della collezione di cimeli da tutto il mondo che arredano l’ufficio? La moglie racconta: "Oltre ad essere un ottimo chef, Daniele prepara tutto dal primo al dessert, ha la passione per i viaggi: è un grande organizzatore. Ha una collezione di diapositive, istantanee di vita". In una si scorge l’amico di sempre, solo oggi "avversario politico", Claudio Freddara (Pd). "Ci conosciamo da 35 anni", confessa Silvetti. In un’altra foto Silvetti e i commilitoni in Marina, Battaglione San Marco. Neanche a dirlo, al Monte Conero: "Era scritto nel mio destino", riferendosi alla presidenza del Parco. Una cernita rapida della mail più urgenti, l’avvocatura chiama. Ma chiamano anche la politica e il ballottaggio. Le 10, il telefono squilla senza soluzione di continuità. Bar Piazza Diaz 7, caffè e cornetto vegano all’arancia. Il solito tavolo: "Ne è passato di tempo da quel 5 gennaio, la prima chiacchierata con il governatore Acquaroli", riflette Silvetti. "Ma se le dico, invece, 13 e 18 gennaio?", chiediamo. "Date indimenticabili. Nella prima ho comunicato la discesa in campo, nella seconda abbiamo gremito la sala del Seeport per annunciarci. Da allora un crescendo di intensità, impegno, coinvolgimento. Sono entrato dentro casa delle persone, volevano ascolto e dialogo. Oggi mi fermano e dicono: ‘Mi raccomando’. E io: ‘No, mi raccomando a voi per domenica e lunedì’", ride. E incensa la sua squadra: "Non ha mai difettato nel farmi sentire calore, è stata foriera di energia nuova, tra partiti e movimenti civici. Il momento più alto l’8 maggio, all’arrivo dei leader del governo nazionale in piazza Roma. Parlare davanti a 5mila persone, nella mia città, ha coronato quei sogni del Daniele Silvetti bambino".

Si fanno le 12, tra una parola e l’altra con la gente comune. Un salto nel quartiere generale di via Palestro, i fedelissimi pronti a mostrargli dati e novità. Ma a pranzo non si transige. Casa, famiglia "per condividere le nostre giornate frenetiche. Alle figlie ho fatto presente che la politica contiene il lato buono della notorietà, ma anche quello più nascosto non sempre positivo. Vorrei educarle che si può vincere e perdere. Un insegnamento per la vita". Poi si riparte. "Sento forte la responsabilità nei confronti delle persone che credono in me e in noi – continua Silvetti – Mai come oggi si sono aperte certe possibilità per Ancona, sento questo peso sulle spalle. Abbiamo creato emozioni, una comunità e un’armonia anche fuori dallo steccato del centrodestra, rompendo schemi ideologici e integrando alte personalità come il prof Bonifazi o l’architetto Picciafuoco. Abbiamo lanciato un messaggio alla città. Ora arriviamo a metà". Manola è con lui: "A settembre farà 50 anni. Il mio regalo? Una vacanza. Ma il suo sarebbe la fascia tricolore: la merita per l’equilibrio che ha sempre mostrato".

Nel prosieguo la strada di Silvetti "converge" con quella della candidata di centrosinistra, Ida Simonella. Alle 15 faccia a faccia promosso da Confcommercio. Alle 21 il secondo round alla Confartigianato. In mezzo un aperitivo-incontro privato con imprenditori e professionisti. È quasi mezzanotte, il richiamo di casa. La pipa sul divano. "Ne ho diverse, alcune di mio nonno Armando. Ricarichiamo le pile, oggi si riparte per il rush finale".