GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Una rivoluzione "sostenibile". Giù il degrado, avanti con il futuro. Viaggio nel "Frittelli Maritime Village"

La nuova cittadella sorgerà su 20mila metri quadrati con ampi spazi anche per la logistica portuale. Gli impianti fotovoltaici garantiranno energia a tre banchine. Saloni per esposizioni e zone relax.

Una rivoluzione "sostenibile". Giù il degrado, avanti con il futuro. Viaggio nel "Frittelli Maritime Village"

Una rivoluzione "sostenibile". Giù il degrado, avanti con il futuro. Viaggio nel "Frittelli Maritime Village"

Un evento nell’evento, quello del 23 febbraio 2023: da un lato la festa per l’anniversario dei 120 anni di Frittelli Maritime Group, dall’altro l’annuncio del progetto Eagle destinato a cambiare per sempre i connotati del porto di Ancona. L’opera, infatti, sta già permettendo e permetterà di rigenerare un’area abbandonata da almeno una dozzina di anni, quella dell’ex Bunge, acquisita dall’imprenditore Alberto Rossi nel settembre 2022. Da allora sono state bruciate le tappe per avvicinare il futuro. Le prime, e indubbiamente le più importanti, quelle relative alla bonifica ambientale. Un anno e mezzo fa, nelle operazioni propedeutiche all’abbattimento dei silos, erano stati rimossi oltre 4mila metri cubi di amianto. Dunque è toccato al cosiddetto decomissioning, lo smantellamento degli edifici per altri 80mila metri cubi. Non solo passaggi "visibili" ai più, ma anche i passaggi burocratici e tecnici: tra i più rilevanti, il riconoscimento della non contaminazione del suolo e la conseguente idoneità alla riqualificazione. Tra demolizioni, recupero dei materiali e smaltimento di quelli non idonei, la progettazione di Eagle è proseguita spedita. E così si avvicina anche la costruzione del nuovo Frittelli Maritime Group Village, nella sua interezza. Se magazzini per lo stoccaggio delle merci e impianto fotovoltaico saranno a regime tra fine 2025 e inizio 2026, per la torre servirà più tempo. Come sarà la "cittadella" un domani? Disporrà di più di 20mila metri quadri di superficie e, i suoi spazi, non saranno soltanto a servizio dell’azienda ma della città. Perché troveranno casa la sede del gruppo e i locali "attrattivi", utili alla logistica portuale assicurando capienze inedite, ma saranno realizzate anche delle aree dedicate al relax (e si parla persino di una palestra), all’intrattenimento, al divertimento e un salone per le esposizioni, una sorta di museo portuale. Senza trascurare che la comunità energetica, di fatto, assicurerà elettricità alla banchine 19, 20 e 21 e questo è reputato un passaggio essenziale nell’ottica della transizione ecologica e della sostenibilità.

Quella sera, Rossi, parlò anche di altri due obiettivi. Primo: spostare l’attracco dei traghetti proprio in quella zona portuale, con notevoli risparmi – in termini di percorrenza – per le imbarcazioni e i consequenziali benefici ambientali. Secondo: abbattere le emissioni di gas del 30 per cento entro il 2025, grazie ad un’intesa da stipulare con l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centrale.

gi.gia.