Viaggio sulla pista "fantasma". Bici e monopattini sono a rischio

Il tracciato agli Archi è solo temporaneo, ma per come è ridotto ora è diventato un pericolo .

Viaggio sulla pista "fantasma". Bici e monopattini sono a rischio

Viaggio sulla pista "fantasma". Bici e monopattini sono a rischio

Viaggio agli Archi lungo la ciclabile fantasma. Il tracciato temporaneo, realizzato nel 2020 dalla vecchia amministrazione al tempo del periodo drammatico della pandemia da Covid, praticamente non esiste più. Ciò che resta sono alcune parti ammalorate, ma alla luce della scelta ormai definitiva dell’attuale giunta comunale di non realizzare più la ciclabile in via Marconi, il percorso temporaneo dovrebbe essere curato e recuperato a uso di biciclette, monopattini e affini. A confermarlo è stato l’altro ieri in commissione l’assessore con la delega alla Mobilità Giovanni Zinni: "Fino a quando non avremo realizzato un percorso alternativo all’interno dello scalo portuale, la ciclabile di via Marconi resterà attiva".

A questo punto, vista la situazione, c’è davvero molto da fare. Un percorso, quello voluto dalla giunta precedente e dai tecnici del Comune, messo in piedi in fretta e furia che doveva servire esclusivamente come alternativa per i trasporti nel periodo del Covid come già ricordato. Di fatto il 75-80% di quella ciclabile non esiste più. A partire dal tratto di via Marconi che va dalla stazione fino alla rotatoria di piazzale Italia (lato ferrovia). Il tracciato rosso per bici e monopattini è stato cancellato e di fatto la ciclabile parte proprio a piazzale Italia, davanti al ponte ferroviario. All’altezza del bivio per il bypass del porto la ‘pista rossa’ entra nel marasma della sosta lungo via Marconi. Nel primo tratto i mezzi a due ruote procedono tra due file di auto parcheggiate, ma è nella seconda che il transito di fatto non è più garantito. I veicoli in sosta a spina di pesce sbarrano la strada alle bici. Dall’incrocio al Mandracchio fino a Porta Pia e poi fino al centro ci sono i lavori, sicché l’area ciclabile non c’è più.

La pista andrebbe di nuovo colorata, ci vorrebbero controlli della polizia locale per mantenerla libera e una nuova segnaletica.

Pierfrancesco Curzi