"Violenze su due donne l’8 marzo". Perizia psichiatrica per il 26enne

Ai domiciliari dai parenti dopo l’arresto a Moie. La difesa: è affetto da sindrome delirante.

"Violenze su due donne l’8 marzo". Perizia psichiatrica per il 26enne

"Violenze su due donne l’8 marzo". Perizia psichiatrica per il 26enne

Sarà sottoposto a una perizia psichiatrica il 26enne, tunisino, arrestato il giorno dell’8 marzo, a Moie, con l’accusa di violenza sessuale. Il giovane aveva tentato di baciare in bocca una donna di 53 anni che passeggiava in via Trieste, dopo averla tirata con forza a sé. Poi ne aveva avvicinata un’altra di 43 anni, al parco, abbracciandola da dietro e stringendole le mani addosso. La perizia è stata chiesta dal difensore, l’avvocato Massimiliano Bossio (con la formula dell’incidente probatorio), che già in sede di convalida dell’arresto aveva prodotto una serie di certificati medici che riguardavano accertamenti fatti in Tunisia e per i quali il 26enne sarebbe affetto da disturbi del comportamento, una sindrome delirante, e affetto anche da allucinazioni. In Italia il giovane però non risultava in cura. La gip Sonia Piermartini ha nominato lo psichiatra Luigi Berloni, che ha preso formalmente l’incarico. Dovrà stabilire se il 26enne è in grado di intendere e di volere, se lo era al momento dei fatti e se è capace di stare anche a processo. Berloni eseguirà la visita il 6 maggio e relazionerà sul paziente dopo trenta giorni, nell’udienza già fissata per il 26 giugno. Il tunisino si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, a casa di parenti, a Rosora. Non erano chiari i suoi intenti quando si è comportato in quel modo con le due donne, che tuttavia si sono sentite in pericolo e lo hanno poi denunciato ai carabinieri. La prima era riuscita a divincolarsi e a correre via; la seconda era stata aiutata da una pattuglia dei militari, che controllava la zona dopo che erano arrivate delle segnalazioni di un maniaco che si aggirava nelle vicinanze del parco pubblico e si denudava. I carabinieri erano subito intervenuti, perché la donna si era messa a urlare e a chiedere aiuto. Arrivati da lei, il 26enne era ancora lì vicino ed era poi stato tratto in arresto.