11 settembre 2001: quei 102 minuti in 102 secondi

È la mattina di un martedì soleggiato, a New York, l'11 settembre del 2001. Improvvisamente, le persone vedono un aereo volare a bassa quota verso le Torri Gemelle. Sta volando troppo, troppo basso. Alle 8.46 il velivolo si schianta sulla facciata della Torre Nord del World Trade Center. Una nuvola di fumo copre New York. Pochi minuti dopo, alle 9.03, un altro aereo colpisce il secondo grattacielo. Le due torri crollano nel giro di 1 ora e 42 minuti. Nelle stesse ora, un terzo aereo colpisce il Pentagono, in Virginia, e un quarto velivolo – diretto alla Casa Bianca – si schianta in un campo Pennsylvania al termine di uno scontro tra passeggeri e dirottatori. Ci vorranno mesi per contare le vittime: 2.996 morti, oltre 6.400 feriti. Si scoprirà che gli attentati suicidi erano stati messi in atto da un gruppo appartenente all'organizzazione terroristica islamica di al Qaeda. Poche settimane dopo l'attentato, gli Stati Uniti invadono l'Afghanistan allo scopo di deporre il regime dei talebani, che avevano dato asilo e supporto agli attentatori, e uccidere Bin Laden, leader di al Qaeda. Oggi, dopo vent'anni, con la ritirata degli americani da Kabul e il ritorno dei talebani, assistiamo alle conseguenze di lungo corso di quell'11 settembre. Di quei 102 minuti che hanno cambiamo l'America e il mondo.