Scoperto il vandalo no-vax È un trentenne pisano

Grazie ai filmati delle telecamere ha un volto e un nome l’autore del blitz al macro-hub del Mandela Forum: forti sospetti per altri raid analoghi

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di Stefano Brogioni

PISA

Ha trent’anni, vive nella provincia di Pisa ma non lontano da Firenze. Possiede un’auto, con cui avrebbe raggiunto il Mandela Forum, e in casa gli sono stati trovati e sequestrati pennarelli e bomboletta spray, con cui avrebbe scarabocchiato il più grande hub vaccinale di Firenze e della Toscana.

E forse, nella stessa notte, potrebbe aver agito anche al drive trough di Castelfiorentino, imbrattato con scritte, sigle e slogan dello stesso tenore.

C’è un indagato per l’azione "No Vax" avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 agosto scorsi. La digos di Firenze lo ha perquisito all’alba di ieri mattina, trovando elementi di interesse investigativo come appunto lo spray e il pennarello, colori e tipologie compatibili con quanto lasciato nel giardino del palazzetto dello sport.

Fondamentali, per l’indagine lampo condotta dalla procura di Firenze, sono state le telecamere. Non tanto quelle puntate sul perimetro del hub, ma quelle sul percorso: qui è stata agganciata l’auto del 30enne della provincia di Pisa. Durante l’imbrattamento, non avrebbe adoperato particolari accorgimenti per occultarsi il viso, favorito in questo dal buio della notte.

Ma la digos, diretta da Domenico Messina, sta lavorando ancora. Ci sono infatti molti aspetti da chiarire, su tutti quello di una eventuale "regia" a monte del blitz. I colpi di Firenze e Castelfiorentino infatti non sono stati gli unici episodi di vandalismi nei confronti dei poli vaccinali: altri blitz con modalità analoghe si sono registrati anche in altre regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna.

Su questo fronte, sarà fondamentale l’analisi dello smartphone e del computer sequestrati al 30enne: i suoi contatti, le sue chat, aiuteranno a capire se questa azione "no vax" sia esclusivamente figlia di una sua convinzione personale o ci sia dell’altro dietro. Un dato assodato pare comunque quello che, quella notte, non ci fosse nessun altro con lui. Il lavoro degli inquirenti prosegue anche per dare un nome all’autore degli imbrattamenti del drive trough nell’empolese. Ci sono delle assonanze tra i due casi non soltanto sul tenore dei toni usati nell’"attacco", ma anche sulla grafia dell’autore.

Nel vandalismo, in cui erano stati usati sia una bomboletta, che un pennarello, era spuntato anche un simbolo, una V ripetuta due volte che sta diventando il logo delle posizioni anti vaccino e green pass. Il blitz del Mandela era stato scoperto dagli addetti dell’hub all’apertura della mattina. Tuttavia, l’agenda della giornata non è stata intaccata dal fuori programma.