Dal web alla strada: lo sfogo di un trauma

Il disastroso tentativo di autogoverno di ogni comunità, unita dal caos, è cosa certa

Modena, 29 ottobre 2021 - Il disastroso tentativo di autogoverno di ogni comunità, unita dal caos, è cosa certa. Ce lo ha insegnato ‘Il signore delle mosche’, il romanzo di William Golding che raccontava di un gruppo di ragazzini sempre più cruenti su un’isola disabitata. Ce lo ha insegnato la storia movimentista del Paese, ce lo ha insegnato anche la pandemia, con i gruppi (dis)organizzati del No Pass e i risultati – sotto gli occhi di tutti – della devastazione che s’infiltra nella protesta. Anche la scuola e l’adolescenza si nutrono di caos e l’episodio di Modena che vi raccontiamo oggi – e di cui potete vedere i video-choc sul nostro sito – dimostra quanto sia difficile contenere certi comportamenti. Era già successo a Cesenatico in estate con le gang del Grattacielo, a Santarcangelo, infine a Bologna con i video del baby boss armato nel quartiere periferico della Barca. La violenza alla luce del sole di Modena ha tutti i connotati di chi esce da un trauma. Il riferimento è alla pandemia: una ricerca dell’associazione Di.Te., su un campione di circa 10 mila giovani, dice che il 40% ha dichiarato di non riuscire a immaginare un futuro in questo momento. Inevitabile un aumento dell’aggressività: per gli esperti, una manifestazione di meccanismi depressivi. Su un campione di 3.115 studenti tra gli 11 e i 19 anni, circa il 34% ha partecipato a sfide online. Le sfide ora sono in campo aperto. Ma abbiamo ascoltato i ragazzi nel giusto modo?